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Preghiera in classe, ma è giusto o no?

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Preghiera in classe, ma è giusto o no?

La «Gazzetta» di un secolo fa

La questione dell’insegnamento della religione a scuola accende il dibattito pubblico sul Corriere delle Puglie del 23 marzo 1922

Mercoledì 23 Marzo 2022, 12:07

Sul Corriere delle Puglie del 23 marzo 1922 in prima pagina è pubblicato il saluto del presidente del consiglio Facta al suo omologo egiziano, appena nominato. L’Egitto, dal 1882 sotto il controllo britannico, alla fine del Primo conflitto mondiale era stato scosso da una rivolta nazionalista. Le proteste per la deportazione a Malta del capo della delegazione indipendentista erano sfociate in violenti scontri: la repressione britannica era stata durissima. Il 28 febbraio 1922 il governo britannico pone fine al protettorato sull'Egitto, che diventa così un Paese indipendente. Il vecchio sultano-fantoccio britannico è proclamato re con il nome di Fu’ad I. In realtà, l'indipendenza concessa all'Egitto è piuttosto limitata: gli inglesi mantengono il controllo del canale di Suez, conservando una notevole presenza militare nel Paese, causa in futuro di continui conflitti.

IL PATER NOSTER NELLE SCUOLE - La questione dell’insegnamento della religione a scuola torna ad accendere il dibattito pubblico anche dalle colonne del Corriere delle Puglie. Un Comune, infatti, retto da amministrazione socialista, ha presentato ricorso al competente Consiglio provinciale scolastico in merito al costume di imporre alle classi il segno della croce e di recitare il «Pater noster». Alla risposta del Consiglio, che ritiene tali pratiche abbiano un carattere «puramente educativo», il Comune si è appellato al Consiglio superiore della pubblica istruzione. Questo, dopo un lungo dibattito, a maggioranza ha ritenuto che quegli atti non possano dissociarsi dal culto cattolico, di cui sono specifica manifestazione: essi si inseriscono nella scuola come insegnamento religioso e perciò devono essere regolati dalle vigenti disposizioni in materia. Il Regolamento generale sull’istruzione elementare firmato nel 1908 da Luigi Rava, ministro dell’Istruzione pubblica del governo di Giovanni Giolitti, sanciva l’impegno dei Comuni ad assicurare l’insegnamento della religione solo su richiesta delle famiglie e in accordo con gli insegnanti. Il dibattito parlamentare era stato fitto in quell’occasione: la mozione presentata dal socialista Bissolati, secondo la quale bisognava assicurare il carattere laico della scuola elementare, era stata però battuta. La riforma messa in atto a partire dal 1923 da Giovanni Gentile, ministro del governo Mussolini, restaurerà invece l’istruzione religiosa in tutte le scuole elementari, in quanto «prova della laicità dello Stato».

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