Redavid, in servizio nel Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, è stato portato nell'ospedale di Cosenza, dove è stato subito sottoposto a una Tac per verificare le conseguenze provocategli dal colpo di pistola, che lo ha raggiunto ad un fianco. Subito dopo il militare è stato sottoposto ad intervento chirurgico. La prognosi per il sottufficiale è riservata, ma non ci sarebbe per lui un imminente pericolo di vita.
I carabinieri hanno subito predisposto una rete di posti di blocco e di controlli, effettuando anche delle perquisizioni, nel tentativo d'intercettare la fuga dei due responsabili del ferimento o, quanto meno, di identificarli. Al momento, però, l'attività investigativa non avrebbe dato esito nè in merito all'identità delle due persone che hanno compiuto l'agguato, nè in merito all'accertamento del movente del ferimento. Gli investigatori, comunque, non escludono che i responsabili del ferimento appartengano al cosiddetto «clan degli zingari» che da tempo ha assunto un ruolo rilevante nella gestione delle attività criminali a Cosenza e nel circondario.
Il maresciallo Redavid, nel momento dell'agguato, era insieme ad un altro collega all'interno di un furgone. I due militari erano in borghese ed il furgone non era riconoscibile come un mezzo dell'Arma. Secondo la ricostruzione fatta anche attraverso la testimonianza del militare che era insieme a Redavid, al furgone s'è affiancata a un certo punto una moto con due persone a bordo una delle quali ha estratto una pistola calibro nove ed ha sparato più colpi uno dei quali ha infranto il parabrezza del mezzo e ha ferito il maresciallo Redavid. I due militari, stando a quanto si è appreso, avrebbero avuto il tempo di rispondere al fuoco, ma non sono riusciti a bloccare la fuga di chi ha sparato e del suo complice, che si sono così allontanati a bordo della stessa moto con cui erano giunti sul posto.
Le indagini sul ferimento del maresciallo Redavid sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Eugenio Anastasio. Sul luogo dell'agguato è giunto anche il sostituto procuratore distrettuale di Catanzaro Eugenio Facciolla, magistrato su delega del quale il maresciallo Redavid negli ultimi tempi aveva svolto numerose indagini sulla criminalità cosentina e, in particolare, proprio sulla cosca degli zingari.
A Cosenza si è recato anche il comandante regionale dei carabinieri, col. Eduardo Centore, che è andato subito in ospedale per rendere visita al militare ferito.
















