È vero che è ora sotto l’attacco del fronte pugliese di Fratelli d’Italia che ne ha chiesto le dimissioni, però l’intervista alla Gazzetta della direttrice del Dipartimento Sviluppo economico,Gianna Elisa Berlingerio ha rimesso al centro dell’agone politico il tanto auspicato (non solo dalle opposizioni) dibattito sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione. Si tratta, come è noto, delle risorse che - come ha chiarito la stessa dirigente venerdì su queste pagine - sono servite per finanziare servizi come quelli rivolti alla cura dell’infanzia o delle persone anziane o non autosufficienti, e che ora, dopo le modifiche apportate dal governo Meloni, potranno essere destinate soltanto a investimenti. Sono i soldi che - ha spiegato Berlingerio - servono a dar vita a quelle infrastrutture (come gli asili), che si faranno con il Pnrr e che sono fondamentali anche per #mareAsinistra, la strategia che la Regione vuol delineare per contrastare emigrazione e denatalità e per trattenere i talenti locali.
Critiche lette come “politiche” da FdI che - innanzitutto col senatore Ignazio Zullo, e poi ieri anche con i senatori Filippo Melchiorre (vicepresidente della commissione Finanze di Palazzo Madama), Anna Maria Fallucchi e Vita Maria Nocco - ha chiesto le dimissioni di Berlingerio; una questione su cui il capogruppo Francesco Ventola ha annunciato una mozione del gruppo regionale.
La dirigente ha poi spiegato che la sua critica non era “politica” bensì “tecnica” e «peraltro sollevata da tutte le Regioni in sede di Conferenza (la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome è l’organo collegiale per la collaborazione istituzionale tra governo centrale e autonomie locali; ndr) e condivisa dalle strutture tecniche». Nell’invitare al confronto, quindi, ha anche auspicato che questa occasione possa servire ad «aprire un dibattito costruttivo», per «il bene della Puglia». Parole che il sen. Zullo, ieri, ha bollato come «politichese». In una nota, ha avanzato severe critiche all’indirizzo della direttrice del Dipartimento Sviluppo economico, convenendo che «il confronto è nella Conferenza luogo istituzionale in cui si sviluppa e si consuma il rapporto di leale collaborazione Stato-Regioni voluto dalla nostra Costituzione» e sottolineando come Berlingerio dovrebbe «attuare il risultato delle intese Stato-Regioni e trovare soluzioni con proprie capacità tecniche».
A rilanciare l’importanza di una fattiva collaborazione istituzionale è anche il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese. A suo avviso la delibera del governo nazionale sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2027, è «sbagliata» e «potrebbe avere conseguenze negative per tanti cittadini», quindi invita a «intervenire tutti assieme per apportare a quella delibera nazionale le giuste modifiche avanzate dal presidente di centrodestra della Conferenza delle Regioni (il leghista Massimiliano Fedriga; ndr) e correttamente richiamate dalla direttrice del Dipartimento regionale Gianna Elisa Berlingerio». Piemontese difende a spada tratta quella che definisce una «manager pubblica molto stimata in Italia» e che «ha il profilo più adeguato per qualificare una discussione decisiva per il futuro delle regioni italiane».
Sul tema della copertura finanziaria si registra anche l’intervento di Antonio Perruggini, presidente associazione di categoria Welfare a Levante, secondo cui, anziché attendere il Fondo di Sviluppo e Coesione, le risorse per il settore della non autosufficienza «dovrebbero essere ampiamente ben programmate dalla Regione». Accusando il governo regionale di «discrezionalità» e di aver marginalizzato il tema, Perruggini chiede siano assegnate e rese «effettivamente disponibili le risorse già previste per la non autosufficienza nel bilancio autonomo». Anzi, ipotizzando che i fondi in oggetto «prendano altre vie», Perruggini dice di aver chiesto al sottosegretario di Stato alla Salute, Marcello Gemmato (FdI), di «sensibilizzare il Governo Meloni affinché renda vincolate le somme in favore del settore non autosufficienza».
In serata, l’on. Dario Iaia di FdI, condividendo le critiche del suo partito a Berlingerio, la invita «a pensare alle cose serie ed a svolgere il suo compito, se ne è capace (si dovrebbe occupare di sviluppo economico) nella migliore maniera possibile, visto che in Puglia negli ultimi quindici anni (tutti governati dal centro sinistra) 7.000 imprese pugliesi hanno chiuso i battenti».
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