Veterani e matricole, ma anche chi ha effettuato il passaggio da una Camera all’altra: il plotoncino dei quaranta eletti in Puglia in queste ora sta arrivando a Roma, per il primo giorno di scuola – l’insediamento del Parlamento – fissato per domani. La delegazione più numerosa è, naturalmente, quella di FdI, guidata dal coordinatore regionale Marcello Gemmato, riconfermato alla Camera. Donne e uomini avranno un punto in comune ovvero indosseranno il regalo fatto loro dalla leader Giorgia Meloni, nel corso della riunione di lunedì: foulard per le signore, cravatta per i signori, blu con il tricolore. «Mi sento un capotreno – scherza Gemmato – è una sensazione molto bella». Ieri pomeriggio pausa caffè scaccia tensione per gli eletti, con Filippo Melchiorre, matricola e neo senatore di Bari, che predica «sobrietà e umiltà, dobbiamo essere un esempio di semplicità e attenzione verso gli altri». Melchiorre si è già registrato, così come Vita Maria Nocco, altra matricola a Palazzo Madama, che ammette di provare «una grande emozione». Il gruppo dei meloniani pugliesi sarà completo a stretto giro: è infatti atteso l’arrivo di Raffaele Fitto che lunedì sera dava la buona notte social da Strasburgo. Il colore per il dress code che va trasversalmente per la maggiore è il blu, lo sceglieranno in moltissimi, «perché occorre il rispetto del luogo» precisa l’azzurro Francesco Paolo Sisto che si definisce «una matricola atipica». Dal 2008 alla Camera, lo scorso 25 settembre è stato eletto al Senato, con un risultato quasi bulgaro nel collegio di Barletta. Da giorni è tra i papabili per il ministero della Giustizia, ma spiega di «aspettare senza aspettative», preferendo concentrarsi sulla nuova avventura o, meglio, «sull’upgrade» come definisce l’approdo a Palazzo Madama, portando con sé una maglia autografata di Rodrigo Palacio e una foto con Xavier Zanetti, da tifosissimo dell’Inter, «perché umanizzare il ruolo è importante». Restando in casa Fi, veterano è anche Mauro D’Attis, commissario regionale, e «guida per i colleghi più giovani che entrano alla Camera» spiega. Anche D’Attis ha già eseguito le pratiche di registrazione e parla di «un’emozione diversa stavolta». Abito blu anche per lui, ma con una cravatta differente rispetto a quella del 2018, dono del presidente emerito Francesco Cossiga nel 2001 quando «se la tolse dal collo e me l’annodò, auspicando che l’avrei indossata per la prima seduta alla Camera. Ci aveva preso – ricorda - stavolta ne userò un’altra». Esordiente atipico è anche Andrea Caroppo che, poco più che quarantenne, vanta un curriculum da veterano, ma debutta alla Camera per Fi e rivela che «sì, un po’ di attesa c’è». Anche Davide Bellomo (Lega) è un esordiente e confessa che solo ieri, all’atto della proclamazione in Corte d’Appello ha «realizzato che era vero, adesso lo avverto». Anche lui punterà per il blu, domani, tenendo in tasca un portafortuna: un corno, regalo della sua compagna. Piena di appuntamenti, desiderosa «di riprendere il lavoro iniziato» e provando «un’emozione diversa rispetto all’altra volta» è la deputata 5S Patty L’Abbate. Che, tra gli scranni, troverà anche Gianmauro Dell’Olio, senatore uscente, eletto alla Camera, che punta decisamente «a un’opposizione costruttiva, lavorerò, come sempre con grande impegno». Sull’outfit taglia corto ma confessa che indosserà la cravatta avuta in regalo da moglie e figlia. Più «morbida», infine, la vigilia di un altro veterano, il Pd Marco Lacarra che oggi sarà impegnato nella riunione di gruppo e domani, poco prima dell’inizio della seduta, si registrerà, perché «è come alle superiori, quelli con esperienza, vanno sempre per ultimi» scherza, rivelando che «l’elezione è stata una cosa bella, perché sono stato confermato. Mi spiace solo che non abbiamo vinto, vediamo se ci sarà una terza volta e come andrà». Chissà.

I veterani come Gemmato e Lacarra fanno da chioccia. Il look? Domina un elegante blu
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 09:46