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Obesità, con l’endoscopia meno rischi per la bilancia

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Obesità, con l’endoscopia meno rischi per la bilancia

Chirurgia mininvasiva, 25mila casi: come non riprendere peso

Lunedì 22 Maggio 2023, 09:24

Ogni anno in Italia sono eseguiti mediamente più di 23mila interventi di chirurgia dell’obesità, tecnicamente chirurgia bariatrica. Gli ultimi dati della Sicob (Società italiana di Chirurgia dell’obesità e malattie metaboliche) sono aggiornati al 15 marzo 2023 e tengono conti delle cifre fornite dai 139 centri diffusi su tutto il territorio nazionale. Di questi 31 sono al Sud e 15 in Puglia dove si cono due centri di eccellenza («Santa Maria» a Bari e «Riuniti» di Foggia). Nel 2022 sono state eseguite complessivamente 23.501 procedure, 1.109 delle quali in Puglia e 8.671 nella Lombardia. La nostra regione è una di quelle del Mezzogiorno con il più alto tasso di obesità (11,7%, fonte Istat) tra i residenti. Dato cui va aggiunta una percentuale almeno tre volte tanto di gente che è in sovrappeso. Per farla breve, quasi uno su due ha chili di troppo e, di questi, almeno due sono oversize e presentano profili di alto rischio.

Che rimedio? Su questi temi e sulle tecniche più evolute e meno invasive, si sono confrontati gli esperti della Sicob nel meeting nazionale appena concluso a Bari (« Condividere per crescere») con l’obiettivo di implementare sempre più l’integrazione tra la chirurgia dell’obesità, le nuove tecnologie come la chirurgia robotica e l’endoscopia, i farmaci, la corretta nutrizione, la psicoterapia e la multidisciplinarietà per favorire il benessere del paziente. Non ha dubbi il dott. Antonio Braun, delegato regionale per la Puglia della Sicob nonchè direttore del Dipartimento di Chirurgia Bariatrica di GVM Care & Research in Puglia) che ha presioeduto i lavori dello Spring Meeting SICOB a Bari.

La chirurgia bariatrica, in base ai dati diffusi, ha ormai abbandonato gli interventi invasivi e dolorosi del passato, questo perché il 98% dei chirurghi opera in laparoscopia. Cresce sempre più l’integrazione tra chirurgia ed endoscopia - oltre alla chirurgia robotica – il che prospetta un approccio ancora più delicato al paziente del futuro. A questo si aggiungono le sempre più attuali terapie farmacologiche che facilitano la perdita di peso e riducono le percentuali di recupero ponderale; il follow-up personalizzato che prevede un monitoraggio e un supporto al paziente nelle abitudini alimentari, attività fisica e psicoterapia.

Questa sinergia aiuta a mantenere il peso e a ridurre drasticamente le comorbidità (diabete, rischi cardiovascolari e persino il rischio di cancro) a patto che il paziente sia assiduo e aderente nel tempo perché il solo intervento non basta. Questa strada si rivela vincente anche per le donne che riescono a ritrovare la fertilità compromessa proprio dall’ obesità.

Sull’endoscopia, Braun afferma che «oggi è di rilevante supporto alla chirurgia in quanto si possono così evitare nuovi interventi in caso di recupero ponderale grazie alla metodica endobariatrica che può ridurre per esempio l’ampiezza di un by-pass gastrico o di una sleeve. In futuro, in casi selezionati, se i pazienti non potessero candidarsi alla laparoscopia per elevati rischi legati all’intervento, le procedure endoscopiche potrebbero persino sostituirla. Questo per esempio vale per i pazienti cardiopatici, per i pazienti fragili e per chi, essendo avanti negli anni, dovrebbe evitare l’intervento chirurgico. Questi pazienti un tempo non sarebbero stati operabili e avrebbero avuto una aspettativa di vita breve e aggravata da varie comorbidità. Con l’innovazione della chirurgia bariatrica, sempre più sofisticata e delicata, i pazienti non candidabili diventeranno sempre meno».

In base ai dati Sicob, oltre il 50% degli interventi eseguiti nel 2022 sono stati con «Sleeve

Gastrectomy (13.381 procedure pari al 57%), poco più del 10% in via endoscopica (oltre 2.200 procedure).

Anche il follow-up personalizzato deve prevedere una integrazione tra dieta, attività fisica, psicoterapia e farmacologia, ma va seguito attentamente per non riprendere peso. «E’ statisticamente provato» - conferma Giuseppe Navarra, presidente eletto SICOB «che chi dopo l’intervento si “distrae” dal percorso terapeutico, negli anni successivi tende a riprendere peso. La letteratura scientifica ci dice chiaramente che dopo la sleeve gastrectomy si tende a riprendere peso nel 28% dei casi (con un range che va dal 14 al 37%). Chi si sottopone ad un by-pass gastrico tende a riprenderlo nel 4% dei casi. Per questo è fondamentale continuare a farsi seguire».

Questo approccio si rivela vincente anche nei confronti dell’infertilità: la maggior parte degli studi scientifici infatti riporta una prevalenza di irregolarità del ciclo mestruale nelle donne con obesità del 30%-36%, che si traduce in termini pratici in una riduzione del tasso di fertilità: “I dati del Nurses' Health Study – chiarisce il Prof. Stefano Bettocchi, presente al meeting- confermano quindi che le donne con indice di massa corporea superiore a 30 mostravano un rischio 2,7 volte più elevato di infertilità rispetto a quelle normopeso. Tra le donne obese trattate per infertilità il tasso di gravidanza è minore rispetto a quelle normopeso; infatti, dopo il trattamento di fecondazione il rischio di interruzione spontanea di gravidanza è molto elevato. Questo perché l’obesità influisce negativamente anche sulle procedure di fecondazione assistita e le donne con obesità hanno una probabilità 1,3 volte maggiore di abortire spontaneamente».

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