«Nessun lavoratore verrà licenziato, perché ne verranno presi 10mila prima dell’accordo sindacale che potrà far crescere questo numero, altri rimarranno in carico all’amministrazione straordinaria». Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, è tornato sulla vicenda della vendita Ilva, precisando che «anche per fare tutte le opere di bonifica, su cui abbiamo un miliardo che deriva dalla transizione con i Riva», servirà l’impiego di maestranze.
Per quanto riguarda l’investimento della cordata Mittal Marcegaglia, ha spiegato, «prevede 2,4 miliardi di investimenti su Taranto, un rilancio molto significativo di 1,1 miliardi di investimenti ambientali. Tanti soldi per rilanciare un asset fondamentale per il paese dopo cinque, sei anni di una crisi che sembrava irreversibile».
«Nessun lavoratore dell’Ilva deve essere lasciato solo» ha detto il ministro dell’Agricoltura e vicesegretario del Pd Maurizio Martina, affermando che «è giusto ribadire l’attenzione del Pd al tema Ilva».
«C'è l’impegno da parte del presidente del Consiglio: nessun lavoratore dell’Ilva sarà lasciato a casa» ha scandito il ministro della Difesa Roberta Pinotti , sottolineando che «Il Governo ha capacità di contrattazione nei confronti dell’acquirente dell’Ilva e farà la sua parte». Ma dal leader dei Cinque Stelle sono arrivate le bordate: «quando alla gente porti via futuro, lavoro, salute e visibilità - dice Beppe Grillo - ha tutto il diritto di essere violenta. Chi in tutti questi anni ha gestito l’Ilva - ha aggiunto - ci ha guadagnato ma non ha pensato di bonificare l’area e il carbone che vola da tutte le parti. Hanno invece avuto un’idea straordinaria, strepitosa: hanno bonificato le persone convincendole a celebrate il “wind day”, facendole diventare invisibili».