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Elezioni negli 11 Comuni
del Barese: la corsa finale

Elezioni negli 11 Comuni
del Barese: la corsa finale

 
Elezioni negli 11 Comunidel Barese: la corsa finale

Domenica prossima alle urne, ballottaggi possibili in nove centri

Lunedì 05 Giugno 2017, 10:23

di - Enrica D’Acciò, Lucrezia D’Ambrosio, Cosimo De Gioia,Marina Dimattia, Antonio Galizia,Patrizia Grande, Nicola Palmiotto, Franco Petrelli, Patrizio Pulvento, Valentino Sgaramella

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Ultima settimana di campagna elettorale negli 11 Comuni della provincia di Bari chiamati a rinnovare l’amministrazione cittadina. Si vota domenica prossima. Nelle 9 città con più di 15mila abitanti, qualora nessun candidato sindaco raggiunga il 50% più 1 dei voti, si tornerà alle urne il 25 giugno per il turno di ballottaggio tra i due candidati più suffragati nella prima consultazione.

Questo l'elenco dei Comuni al voto: Alberobello (10.924 abitanti), Bitonto (56.258 abitanti), Cassano delle Murge (14.270 abitanti), Castellana Grotte (19.340 abitanti), Giovinazzo (20.433 abitanti), Gravina in Puglia (43.614 abitanti), Molfetta (60.433 abitanti), Polignano a Mare (17.567 abitanti), Sammichele di Bari (6.715 abitanti), Santeramo in Colle (26.770 abitanti), Terlizzi (26.986 abitanti).

Qui di seguito i candidati sindaci, la situazione politica e le alleanze possibili.

ALBEROBELLO - Ad Alberobello saranno 8mila gli aventi diritto al voto per quattro liste da 16 candidati (tranne quella del M5S che ne conta 14), con 4 candidati sindaci e nella città dei trulli non sono previste coalizioni.

Il sindaco uscente Michele Longo si ripropone anche per la prossima tornata elettorale con Alberobello Futura, una lista civica pura, senza simboli e con candidati composta da persone che non hanno tessere. Sono in corsa inoltre la lista di Alberobello Democratica che candida a sindaco Gianni Ditano (Pd), che si era imposto nelle primarie di partito a marzo scorso, sul suo antagonista Angelo Panarese, già sindaco di Alberobello dal 1994-2002. Altra candidatura «a sinistra» quella di Gianvito Matarrese, attuale capogruppo di minoranza in consiglio comunale con la lista Patto per Alberobello. La novità di questa competizione elettorale nonché quarta forza pronta a scendere in campo è sembra essere quella dei Cinquestelle, composta da soli 14 candidati che propongono come candidato sindaco Emanuel Piepoli. Tutte le liste hanno avuto modo di presentare i propri programmi alla cittadinanza nell’ultimo, intenso mese di campagna elettorale.

Va ricordato che Alberobello fa parte degli 858 comuni italiani inferioria 15mila abitanti, mentre sono 153 quelli con più di 15mila abitanti, di cui 25 comuni capoluogo di provincia (tra questi 4 comuni capoluogo di regione: Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila). In generale sono 1.021 Comuni che saranno chiamati alle urne domenica 11 giugno per eleggere sindaci, consigli comunali e consigli circoscrizionali. Gli elettori che si recheranno alle urne invece sono 9 milioni e 261mila. La data è stata fissata dal Ministro dell’Interno Marco Minniti con proprio decreto, in cui si precisa che l’eventuale turno di ballottaggio per l’ elezione diretta dei sindaci avrà luogo domenica 25 giugno.

BITONTO - Ai nastri di partenza: quattro candidati sindaco, circa 450 candidati consigliere per 19 liste. Sono i numeri dell’edizione 2017 delle amministrative, con cui i bitontini si apprestano a scegliere i nuovi inquilini di palazzo Gentile, dopo un quinquennio di centro sinistra, guidato da Michele Abbaticchio e una maggioranza composta da civiche e piccoli partiti.

Il sindaco uscente ci riprova con un drappello di 10 liste civiche ed elettorali, alcune delle quali presenti fin da precedente mandato, altre new entry che spostano più verso il centro l’orientamento della sua maggioranza. Obiettivo dichiarato del primo cittadino è di arrivare primo al turno di ballottaggio, anche se in maggioranza c’è chi spera di chiudere la partita già l’11 giugno. Lo sfidante a sinistra è Emanuele Sannicandro, sostenuto dal Partito democratico e altre 5 liste, metà delle quali di fuoriusciti e scontenti di Abbaticchio. Gli ultimi mesi, con il doppio appuntamento per l’individuazione del candidato sindaco prima e per la segreteria nazionale poi, sono stati fondamentali per ridefinire i rapporti di forza in coalizione. Le amministrative daranno la prova dei fatti. La sfidante a destra è Carmela Rossiello che conta sull’appoggio di Forza Italia e di un’altra lista civica: il liet motiv è coerenza, una bordata a quanti, dopo aver condiviso con Forza Italia i banchi dell’opposizione negli ultimi 5 anni, si sono lasciati tentare dalle lusinghe di sinistra. Per il terzo polo, il Movimento Cinque Stelle sostiene il candidato Dino Ciminiello, l’unico forse che potrà contare sul richiamo del simbolo

CASSANO - I 12.432 cittadini che hanno diritto al voto, di cui 6.138 maschi e 6.294 femmine, avranno ampia scelta per eleggere l’11 giugno prossimo il proprio sindaco ed i consiglieri. Infatti, ufficialmente sono state presentate 6 liste civiche con altrettanti candidati sindaci e ben 91 aspiranti consiglieri comunali.

Il circolo del Pd locale, in lista anche il coordinatore Davide Pignatale, sceglie la lista civica «Prima Vera Cassano» guidata dal veterano politico di ideologia opposta Teodoro Santorsola. Per il consigliere regionale Ignazio Zullo, in lista come consigliere comunale con Linda Catucci sindaco per la lista civica «SiAmo Cassano» una bella scommessa. L’ex sindaco Maria Pia Di Medio si ripropone con un team giovane e meno giovane nella lista «X te». Gente comune non appartenente ad un passato politico per la lista «Progetto in Comune» candidato sindaco Alessandro Salutari. Dentro anche il Movimento 5 Stelle con Pino Fraccalvieri candidato sindaco.

CASTELLANA GROTTE Tre candidati sindaco, tutti uomini e alla soglia dei 50 anni: Domi Ciliberti (Castellana possibile), Francesco De Ruvo (Centro civico) e Michele Mastrosimini (M5S). Duecentosettantadue (-48 rispetto al 2012) aspiranti ai 16 seggi in consiglio comunale, candidati in 17 liste (-3 rispetto a 5 anni fa), 9 delle quali civiche. Centoventi (è record) le donne in corsa. Scompaiono dalla scheda elettorale, ma sono presenti con propri esponenti nei movimenti civici, Pd, Psi, Sel e la Federazione della sinistra tra Prc e PdCI, tutti in lizza nel 2012.

Il centrodestra sosterrà sotto il cartello «Castellana possibile», con 8 liste (Forza Italia, Idea, Movimento Schittulli, Progetto per Castellana, Udc-Puglia Popolare, Democristiani impegno e libertà, Direzione Italia e Nuovo Psi), il candidato Domi Ciliberti, manager che ha presieduto negli ultimi 4 anni la società pubblica Grotte di Castellana.

Tra i candidati consiglieri, il sindaco uscente Francesco Tricase, capolista in Idea, gran parte degli assessori e dei consiglieri dell’attuale maggioranza.

È un farmacista, già candidato alle regionali del 2015 con Fratelli d’Italia, Francesco De Ruvo, il candidato indicato dal popolo delle primarie, sul quale puntano le 8 liste del Centro civico (Amici castellanesi, Castellana civica, Castellana popolare, Fratelli per Castellana, Democratici per Castellana, Insieme cambiamo Castellana, Laboratorio comune e Uniti si vince per Castellana) nato dall’incontro tra movimenti locali, esponenti di centrosinistra ed ex del centrodestra. «Un cambiamento vero e radicale» è quanto propone, invece, il candidato sindaco del M5S (movimento al suo esordio nella competizione comunale) Michele Mastrosimini. Laurea in scienze economiche e bancarie ed ex amministratore della Multiservizi spa, il candidato è sostenuto da una lista (i «Cinquestelle» non aderiscono a coalizioni) di giovani e donne, informatici, imprenditori, universitari. Tutti volti nuovi della politica locale.

GIOVINAZZOSono 305 gli aspiranti consiglieri del Comune di Giovinazzo, per un’assise cittadina che è destinata comunque a cambiare volto rispetto alla precedente. Sette consiglieri uscenti, poco meno della metà, non si sono ricandidati. Tra loro i componenti della maggioranza Enzo Fusaro, Filippo Bonvino e Giancarlo Leali e quelli di opposizione Lia Dagostino (candidata sindaco nel 2012), Mimmo Stufano, Vincenzo D’Amato e Antonio Delvecchio.

Saranno invece venti le liste che concorreranno alle elezioni del prossimo 11 giugno. Otto fanno parte della coalizione che sostiene il sindaco uscente Tommaso Depalma (Iniziatica Democratica, Città del Sole, Next Giovinazzo, Progettiamo il domani, Terre di Giovinazzo, Sud al Centro, Forza Giovinazzo e Giovinazzo Bene Comune), all’interno delle quali hanno trovato posto tutti gli assessori uscenti. Cinque invece supportano Daniele de Gennaro (Abbracciamo la Città, Meetup Giovinazzo, PrimaVera Alternativa, Per De Gennaro Sindaco e Sinistra Italiana). Quattro sostengono invece la candidatura dell’ex sindaco (2002-2012) Antonello Natalicchio (Pd, Con Antonello-Area Progressista, Nuova Giovinazzo e Udc). Infine, tre si sono schierate con Antonio Galizia (Giovinazzo Protagonista, Giovinazzo Popolare e La Nostra Città Giovinazzo).

Già all’indomani della presentazione delle liste, è emerso il numero risicato di partiti presenti in questa tornata elettorale. Sono solo quattro quelli scesi in campo (Pd, Sinistra Italiana, Udc e Forza Italia, che però ha scelto una dicitura diversa), a fronte di una pletora di liste civiche e movimenti politici, che sono destinati invece a fare la parte del leone e che rendono molto fluido il quadro politico.

GRAVINASoliti noti, ma anche giovanissimi alle prime armi e «figli di»: l’esercito dei candidati reclutati per le prossime amministrative è pronto per la competizione. Il sogno nel cassetto di molti, correre per l’11 giugno, è stato realizzato. I numeri: 18 sono le liste in gara, 425 i candidati al Consiglio comunale e il 5,6 per cento di possibilità, per ognuno, di farcela. Ma, colpo di teatro, le cifre appaiono snellite rispetto a quelle del 2012, quando le liste in campo furono 20 e i candidati all’assise consiliare 480.

Sul ring degli aspiranti sindaci si sfideranno 5 nomi. Tenterà il bis il primo cittadino uscente Alesio Valente appoggiato da otto liste: Pd, Democratici e socialisti, Iniziativa democratica per il futuro, Gravina on-accendiamo il futuro, Con Alesio Valente sindaco, Uniti per Gravina e Unione popolare cristiana, Gravina nel cuore e Udc. Sette le liste a sostegno del medico Domenico Romita: Avanti Gravina, Democratici Sempre, Gravina dinamica, I popolari, Mimmo Romita sindaco, Prima il paese, Gravina per Romita. Una lista a testa, invece, per i restanti tre aspiranti alla poltrona di primo cittadino: Raffella Colavito, avvocato, in corsa con il Movimento Gravina 5 stelle, Donato Mastropietro, sindacalista, candidato del Partito Socialista (Psi) e Salvatore Varvara, più noto come Rino Manada, commerciante, a capo della lista «Voglio fare». Anche a Gravina la campagna elettorale si è giocata sul filo dei social. Non sono mancati santini, cene e comizi, ma la rete la fa ormai da padrona.

MOLFETTA - Cinque candidati sindaco: Tommaso Minervini, Isabella de Bari, Gianni Porta, Leonardo Siragusa e Bepi Maralfa. Pioggia di liste civiche. Pochi i partiti «tradizionali». E poi, il grande assente, Il Movimento Cinque Stelle che non correrà per le amministrative perché al meet up «Molfetta 5 stelle» non è arrivata l’autorizzazione all’uso del simbolo. Molfetta si prepara così al voto dell’11 giugno.

I candidati alla poltrona di primo cittadino sono tutti volti noti del panorama politico, a eccezione di Isabella de Bari.

Tommaso Minervini, già sindaco, è sostenuto nella sua corsa dalle liste La Molfetta in più, Insieme per la Città, Molfetta Futura, Officine Molfetta, Molfetta per la Puglia, Progetto Molfetta, Si può fare e Pd. Isabella de Bari da Forza Italia, Molfetta Merita, Udc, Fratelli d’Italia e Patto Comune Direzione Italia. Gianni Porta da Rifondazione, Dep (Democrazia e progressisti) e Sinistra italiana. Leonardo Siragusa dalla sua lista Leonardo sindaco. Bepi Maralfa, vicesindaco fino a un anno fa con Paola Natalicchio (che si candida al Consiglio comunale ma con Porta), da Area Pubblica.

I candidati in corsa per il Consiglio sono oltre 400. Molti, moltissimi sono i giovani. Ma non mancano i big e le vecchie glorie. Tra gli altri spuntano i nomi di Nicola Piergiovanni, Antonello Zaza, la già citata Paola Natalicchio, Doriana Carabellese, Antonello Pisani, Leonardo Scardigno, Giacomo Spadavecchia, Enzo Spadavecchia, Pasquale Mancini, Antonio Visaggio, Antonio Ancona, Mariano Caputo, Gerardo Serino, Michele Palmiotti, Saverio Patimo, La Grasta, Giacomo Rossiello, Pietro Mastropasqua, Gianni Facchini, Pino Amato, Adele Claudio, Carmela Minuto, Ciccio Mangiarano e Riccardo Buzzerio. E, senza ombra di dubbio, sarà una battaglia all’ultimo voto.

POLIGNANO Tredici liste a sostegno di quattro candidati che si sfideranno il prossimo 11 giugno, con eventuale turno di ballottaggio previsto per il 25 giugno, con l’obiettivo di diventare il nuovo sindaco di Polignano a Mare. Sono duecentotto i candidati alla carica di consigliere comunale al termine di un mese intenso di grandissimo impegno e la consueta, talvolta dura, dialettica elettorale .

Ma ecco come si preparano al voto i diversi schieramenti. Si ripresenta al giudizio degli elettori il sindaco uscente Domenico Vitto, 47 enne, imprenditore, già assessore provinciale, eletto alla guida della città nel 2012. È sostenuto da una coalizione composta da sei liste: Partito democratico, Verdi ecologisti, Emiliano Sindaco di Puglia, Iniziativa democratica per la Puglia, Vitto per Polignano, Sinistra per Polignano.

Sono cinque invece le liste che sostengono la candidatura a sindaco di Domenico Pellegrini, 38 enne, sindacalista e consulente previdenziale. Con lui si sono schierati Giovani al centro, Forza Polignano, Crescere per Polignano, Cambia Polignano e Movimento Innovativo.

Il Movimento 5 Stelle si affida invece a Maria Laghezza, 35enne, avvocato, sostenuta da una sola lista, quella dei grillini.

Il quarto candidato alla carica di sindaco è Angelo Focarelli, 55 enne, funzionario dell’Agenzia delle entrate, consigliere comunale uscente, sostenuto da una sola lista.

SAMMICHELE - La città andrà al voto per il rinnovo del consiglio comunale l’11 giugno con due liste e due candidati sindaci. 

Filippo Boscia, primario cardiologo in pensione, 73 anni e sindaco uscente, si ricandida alla guida della comunità per un altro quinquennio. La sua lista è denominata «L’idea insieme con Boscia». In caso di vittoria sarà il suo terzo mandato non consecutivo. Boscia infatti è stato già sindaco dal 2004 al 2009. Poi una breve parentesi all’opposizione fino al 2012, anno in cui il Comune fu commissariato. Quindi, il secondo mandato dal 2012 ad oggi. Della compagine uscente si ricandidano anche tre assessori, il vicesindaco ed assessore all’urbanistica Antonio Mancino, l’assessore al bilancio Mariadina Liotino e l’assessore ai servizi sociali Giuliana Lotito in una lista di volti nuovi con 5 donne.

A contendere lo scranno più alto di palazzo di città è Lorenzo Netti, ragioniere 42enne, alla guida della lista «Sammichele per tutti». A comporre la coalizione, il gruppo consiliare di minoranza uscente «Sammichele nel cuore», il «Movimento per il bene comune» di ispirazione pentastellata ed un nutrito gruppo di cosiddetti «civici» ossia persone senza tessera di alcun partito o movimento. Della lista fanno parte sei donne ed anche in questo caso compaiono volti nuovi. Netti svolge attività politica dal 1994 ed ha ricoperto più volte il ruolo di assessore comunale e di consigliere. Attualmente è consigliere comunale uscente del gruppo «Sammichele nel cuore». Nella sua lista si ricandidano il consigliere uscente Catia Giannoccaro ed alcuni già in precedenza consiglieri ed amministratori come Marina Di Venere mentre per la prima volta si candida Francesco Antonio Spinelli.

SANTERAMO - Potrebbero essere decisivi i 5.543 ultrasessantacinquenni, oltre il 23% degli aventi diritto al voto (che sono 23.746 di cui 11.946 donne e 11.800 uomini), su una popolazione di 26.870 persone, per determinare il prossimo sindaco della città e i consiglieri comunali, a cui verrà assegnato uno dei 16 seggi previsti nella più importante assise cittadina.

Ufficialmente aspirano allo scranno di primo cittadino Camillo Larato, appoggiato dal Partito democratico, Partito socialista, Primavera Alternativa, Democratici per Santeramo e Avanti Santeramo; Michele D’Ambrosio (il sindaco dimissionato) sostenuto da Sinistra Italiana, I Democratici e Continua il Sereno; Fabrizio Baldassarre del Movimento 5 Stelle; Michele Laquale, suffragato da Fratelli d’Italia e Un’altra Santeramo; Giovanni Riviello, appoggiato da Noi con Salvini ed éPolitic@; e Franco Nuzzi, suffragato da AmiAmo Santeramo, Forza Italia, Udc, Direzione Italia, InnoViamo e Santeramo Protagonista.

Tutte le diciannove liste risultano completate da 16 candidati, esclusa quella de «I democratici», a cui ne manca uno e che sostiene l’ex sindaco D’Ambrosio. Alle urne si andrà il prossimo 11 giugno in 23 sezioni. E i quasi 100 ospiti della casa di riposo «Simone Calabrese» potranno esprimere il proprio voto nella 23esima sezione. Anche i 2.774 santermani, residenti quasi tutti in Svizzera, Germania, Francia ed Inghilterra ed iscritti nelle liste elettorali cittadine potrebbero avere un ruolo importante sull’esito del voto, ma è più difficile prevedere quanti vorrebbero e potrebbero tornare. Sicuramente dovrebbe risultare più semplice andare a votare per i quasi 118 santermani di 89 anni: intanto molti di loro non mancheranno di seguire una campagna elettorale, già iniziata da giorni e che si preannuncia infuocata dopo la gestione commissariale causata dalle dimissioni della maggioranza più uno dei consiglieri comunali. A sostenere la corsa dei 6 candidati sindaci ci sono 303 aspiranti consiglieri comunali.

TERLIZZI - Quattro candidati sindaco in corsa, diciannove liste e oltre 300 candidati al Consiglio comunale. È stata una campagna elettorale abbastanza affollata per una città di 27mila abitanti come Terlizzi. Eppure, nella città di un esponente della sinistra del calibro di Nichi Vendola, la sinistra storica appare scomparsa: per la prima volta nella storia della politica locale non ci saranno partiti della sinistra tradizionale, non ci saranno né Sinistra Italiana, né Rifondazione.

C’è invece, il sindaco uscente Ninni Gemmato che corre per il bis. «La parola ai fatti» è il titolo della sua scommessa politica tutta basata sui risultati ottenuti in questi cinque anni di amministrazione. Al suo fianco ci saranno tutti i partiti del centrodestra, senza defezioni: Forza Italia, Direzione Italia, Fratelli d’Italia, Terlizzi Popolare e la civica Ninni Gemmato sindaco.

Per il centrosinistra corre Michelangelo De Chirico, capogruppo e fondatore del Partito Democratico. Sei le liste che lo scortano: oltre al Pd, la civica De Chirico sindaco, la rediviva Italia dei Valori e altre tre civiche.

Udc e Verdi si sono smarcati dal centrosinistra per sostenere la candidatura di Pasquale Vitagliano, alla sua terza corsa alla poltrona di sindaco, per così dire, consecutiva. Con lui, oltre a Udc e Verdi, c’è il mondo del movimentismo locale coagulato dentro una serie di liste civiche oltre a spezzoni fuoriusciti dal centrosinistra: Città civile, Impegno civico, Cantieri dal Basso, Agricoltura e floricoltura, Vitagliano sindaco. Una coalizione variopinta visto che conta sul sostegno morale (non hanno presentato liste) di culture così diverse come quella di Idea del senatore Geatano Quaglieriello e di Sinistra Italiana.

E infine c’è la novità del Movimento Cinque Stelle, per la prima volta in campo a Terlizzi. Il movimento di Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista è riuscito a presentare una lista al fianco del candidato sindaco Pietro De Lucia.

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