BARI -La maggioranza ribadisce al presidente Michele Emiliano la necessità di un «tagliando» alla giunta regionale. Ma il rimpasto, tanto annunciato e tanto atteso, non arriverà in tempi brevi, certamente non prima delle amministrative. Anzi, la possibilità sempre più concreta di elezioni politiche in autunno sembrerebbe introdurre un’ulteriore variabile, quella del possibile avvicendamento tra i consiglieri regionali.
Emiliano ha preso tutti in contropiede, lamentando lo scarso impegno di molti assessori controbilanciato soltanto dalla struttura tecnica: in questo ragionamento il presidente ha salvato soltanto Gianni Giannini e la Capone. Poi, come a teatro, Emiliano è uscito ed ha lasciato il palcoscenico al suo consigliere Giovanni Procacci. E si è parlato di ipotesi di rimpasto, più o meno quelle note. Mimmo Santorsola potrebbe lasciare l’assessorato all’Ambiente, magari in cambio della presidenza della corrispondente commissione consiliare o del Parco dell’Alta Murgia: al suo posto entrerebbe in giunta, come già si ipotizzava, Filippo Caracciolo. Alfonso Pisicchio dovrebbe invece ottenere la delega alla Cultura. Per il posto che spetta a Taranto, Procacci ha ribadito che Emiliano vorrebbe una donna, ma su questo punto si è registrata una certa contrarietà del Pd con Michele Mazzarano. A fronte invece della possibilità che Totò Negro si dimetta dal Welfare per via delle sue condizioni di salute, di cui tutti si sono mostrati seriamente preoccupati, è stato ipotizzato l’ingresso in giunta del capogruppo Napoleone Cera.
Al rientro di Emiliano, si è parlato tra l’altro di legge elettorale nazionale. Il presidente della Regione oggi sarà a Roma per la direzione Pd, ed in molti in Puglia sono interessati all’accordo romano. Marco Lacarra, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea potrebbero per esempio aspirare a un seggio in Parlamento, così come Nino Marmo ed Erio Congedo nel centrodestra. E questo, come ovvio, porterebbe con sé anche un rimpasto naturale tra i banchi del Consiglio.
Ma l’ipotesi di rimpasto, rinviata a dopo i ballottaggi delle amministrative, non tiene tutti contenti. In particolare i bersaniani, con Ernesto Abaterusso che ha provato a far pesare i suoi tre consiglieri chiedendo pari dignità rispetto agli altri gruppi della maggioranza: essendo fuori questione la Sanità (Emiliano non intende cedere la regola), Mdp vedrebbe di buon occhio un incarico per Romano in un settore affine. Per quanto riguarda invece i vendoliani, un po’ tutti hanno parlato di «sovra-rappresentazione»: quattro consiglieri e due assessori, Leo e Santorsola, ma con Borraccino su posizioni fortemente critiche.
Tuttavia - è stato detto - l’eventuale sostituzione di Santorsola non può suonare come un atto di sfiducia nei suoi confronti.
Emiliano ha riportato i contenuti della discussione con i capigruppo alla giunta del pomeriggio. Discussione approfondita. L’assessore all’Urbanistica, Annamaria Curcuruto, che Emiliano potrebbe avvicendare, per il momento è salva. Sul confronto politico, si registra la «soddisfazione» ufficiale di Mazzarano (Pd).
«Ho ribadito piena collaborazione - dice invece Cera (Popolari) -, ma anche chiesto maggiore condivisione e massimo coinvolgimento dei territori». [m.s.]