Il delitto di Avetrana, uno dei più torbidi omicidi avvenuto negli ultimi anni nei confronti di una vittima minorenne, approda domani in Cassazione, davanti alla Prima sezione penale che dedicherà a questo crimine avvenuto in provincia di Taranto il 26 agosto 2010, e circondato da omertà e false testimonianze, l’intera udienza con un collegio ad hoc che esaminerà i ricorsi dei sei imputati.
Particolare attenzione sarà dedicata alla posizione di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia, condannate all’ergastolo in primo e secondo grado con l’accusa di aver strangolato e ucciso l’adolescente Sarah Scazzi, minuta e graziosa ragazzina di quindici anni, cugina e nipote delle due donne. Per loro scende in campo, al gran completo, lo studio del professor Franco Coppi, il penalista famoso per i tanti processi importanti affrontati, che da anni cerca di sostenere l'innocenza di Sabrina - 22 anni all’epoca del fatto - e di sottrarla al carcere a vita indicando nel padre Michele Misseri il reo confesso.
Il ruolo di capro espiatorio, questo ex emigrato in Germania sottomesso alla moglie, lo ha giocato tante volte, con diverse versioni e ritrattazioni, a partire dalla confessione che il 6 ottobre 2010 fece ritrovare il corpo di Sarah, oltraggiato ancor più dalla lunga permanenza nell’acqua di un pozzo e recuperato dai sommozzatori. E anche in queste ore, in una intervista a 'Quarto Grado-La domenicà, ha ribadito di aver ucciso lui Sarah (»...ricordo quando ho preso la corda, ma non ricordo quando l'ho stretta..."), facendo sapere di sentirsi disperato per l'innocenza di Cosima e Sabrina ("fossero colpevoli, almeno... condannare due innocenti è facile, facilissimo...").
In ogni caso per Misseri, davanti alla Cassazione, non ci sarà a difenderlo dalla condanna a otto anni per soppressione di cadavere e soprattutto ad evitare un 'ribaltamentò delle colpe, nessun avvocato di grido ma solo un legale nominato d’ufficio. Sabrina sarà difesa personalmente da Coppi e Nicola Marseglia, Cosima da Luigi Rella e Roberto Borgogno, il braccio destro di Coppi. Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a cinque anni e undici mesi per soppressione di cadavere sarà difeso dalla figlia di Coppi, Francesca.
Meno gravi le responsabilità di Vito Russo, l’ex legale di Sabrina Misseri condannato a un anno e quattro mesi in appello (due anni in primo grado), e di Giuseppe Nigro condannato fin dal primo grado alla stessa pena, entrambi per favoreggiamento. Russo sarà difeso da Gianluca Pierotto, Nigro da Pasquale Laurentiis.
Il delitto avvenne nella villetta della famiglia Misseri, e la sera stessa il corpo esanime di Sarah venne gettato in un pozzo di campagna dallo zio Michele. Movente dell’omicidio sarebbe stata la gelosia di Sabrina per la cugina così carina, a causa di un ragazzo del paese, Ivano Russo, mentre Cosima non sopportava la nipote per altri motivi.
Il caso di Avetrana è stato fagocitato dai media tanto che questo paese di ottomila anime, prima sconosciuto, è diventato una macabra meta turistica, e addirittura Concetta Serrano, madre di Sarah, apprese in diretta del ritrovamento del corpo della figlia mentre partecipava a 'Chi l’ha vistò e si trovava ospite nella villetta delle due omicide che fingevano pena e dolore.
Per quanto riguarda il clima omertoso che ha circondato le indagini e il processo, lo scorso gennaio dodici persone sono state rinviate a giudizio nel processo bis. Tra loro anche Ivano Russo e 'ziò Michele che deve rispondere di autocalunnia.
Il collegio della Cassazione sarà presieduto da Arturo Cortese e composto da Antonio Cairo (relatore), Toni Adek Novik, il magistrato anticamorra Raffaello Magi e Alessandro Centonze. Per la Procura, ci sarà il Pg Fulvio Baldi, magistrato severo spesso impegnato nei casi di violenze sui minori: dirà se merita conferma la sentenza di 1.277 pagine emessa dalla Corte di Assise il 27 luglio 2015 e depositata con 13 mesi dopo con un ritardo tale che il Guardasigilli Andrea Orlando mandò gli ispettori.