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Ilva: offerte entro l'8 febbraio
«Nel 2016 migliorati i conti»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

La società ha chiuso l'anno passato con un ebitda a -220 milioni, in miglioramento rispetto al rosso da 557 milioni del 2015

Giovedì 19 Gennaio 2017, 10:52

14:49

«Le offerte» sull'Ilva «saranno presentate auspicabilmente entro l’8 febbraio. Il termine, è stato proposto da noi alle cordate concorrenti e non è perentorio. Può quindi essere prorogato». Così il commissario straordinario dell’Ilva Enrico Laghi in audizione in commissione bilancio in merito alla procedura di cessione dell’Ilva. «Dalla presentazione delle offerte - ha spiegato - la fase di aggiudicazione durerà 30 giorni». L’effettivo trasferimento dei complessi aziendali è previsto «fra settembre e ottobre».

Sui conti dell'Ilva Laghi ha detto che migliora l’Ebitda (margine operativo lordo) del siderurgico: la società ha chiuso il 2016 con un ebitda a -220 milioni, in miglioramento rispetto al rosso da 557 milioni del 2015. In miglioramento anche il fatturato: passato dai 2,1 miliardi del 2015 ai 2,2 miliardi del 2016. In crescita la produzione che ha raggiunto i 5,8 milioni di tonnellate con un aumento del 23% rispetto al 2015. Cresce anche lo spedito con 5,5 milioni di tonnellate, in crescita del 17%.

«Finora - ha aggiunto - abbiamo realizzato interventi per 320 milioni e abbiamo ordinativi per 800 milioni di euro questo significa che l’Ilva ha le risorse sufficienti e quindi "arriviamo a coprire il piano ambientale che stiamo eseguendo. Entro il mese di giugno - ha ancora detto - consegneremo le aree sequestrate che potranno essere quindi dissequestrate». I pareri dei tecnici del ministero dell’Ambiente sui piani ambientali proposti dalle due cordate in corsa per l’acquisizione dell’Ilva. Con i pareri agli investitori è stata trasmessa anche una lettera con i nuovi dettagli della procedura, lettera nella quale viene indicato il termine, non ordinatorio, dell’8 febbraio per presentare le offerte. Laghi ha altresì precisato di aver «messo a disposizione degli investitori tutti gli elementi necessari per fare una valutazione di un eventuale processo di de-carbonizzazione» del ciclo produttivo dell’Ilva di Taranto. 

MITTAL A DAVOS: MI PIACE L'ITALIA - L'Italia mi piace molto ma non voglio parlare di niente». Così l’imprenditore Lakshmi Mittal, fondatore e amministratore delegato dell’omonimo gruppo, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano lo stato del dossier Ilva a margine del World Economic Forum di Davos. «Mi piace talmente l’Italia - ha aggiunto l’imprenditore - che nel 1975, quando ho avviato il mio primo impianto di siderurgia in India, ho acquistato i macchinari in Italia dalla società Danieli di Buttrio». La Danieli è la società italiana leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici. Mittal ha anche incrociato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan uscendo da una saletta per gli incontri bilaterali, dove il ministro entrava col commissario Ue Moscovici.

CISL: FABBRICA DEVE RIPARTIRE - «La nostra urgenza oggi è di accelerare la partita della cessione dell’Ilva ai privati perché darebbe un segnale positivo a tutte le regioni del Sud». Così Giuseppe Farina segretario Confederale della Cisl in audizione in commissione Bilancio sul decreto sul Sud. Per il sindacalista "male ha fatto il presidente della regione Puglia Michele Emiliano a porre il limite della carbonizzazione» per l’Ilva "l'urgenza è quella di far ripartire l’Ilva».

«Vogliamo conoscere qual è la strategia dell’Ilva per rilanciare la fabbrica». A chiederlo sono i rappresentanti sindacali unitari della Fim Cisl di Taranto che, insieme all’esecutivo e al coordinatore Rsu, questa mattina, hanno inviato ai commissari straordinari dell’Ilva una richiesta di chiarimenti su «ordini al reparto Produzione lamiere (Pla)». In particolare, la Fim Cisl denuncia come nonostante fosse stato più volte segnalato, «rumors» di reparto ci comunicano che il continuo slittamento della ripresa del reparto Pla 2 sia dovuto ad una precisa volontà di non prendere nuovi ordini e di sospendere quelli in essere. A seguito della denuncia dei giorni scorsi, relativa ai continui sprechi che padroneggiano in fabbrica durante questa gestione - spiega la Fim Cisl - ci sembra paradossale parlare di costi di materiale da lavoro e, ancor peggio, di sospensione di ordini. Dallo stesso reparto avevamo avuto notizie più confortanti: avrebbero rimesso in marcia gli impianti, grazie alle commesse acquisite per il 2017. La preoccupazione cresce, poiché proprio la ripartenza del Pla avrebbe permesso di alimentare i Tubifici, fermi da molti mesi. Considerato il clima di forte incertezza, la Fim Cisl attende chiarimenti dai commissari, con la speranza di avere adeguate e celeri risposte rispetto alla problematica evidenziate.

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