di NICO AURORA
TRANI - Il manganese inquina ancora, il nichel non più. Tempo c’è voluto ma, finalmente, i prelievi effettuati lo scorso 20 ottobre da Arpa Puglia, presso la discarica di Trani, si sono tradotti in analisi e conseguenti risultati.
In particolare sono stati operati dei campionamenti di acque sotterranee relativamente ai soli piezometri di monitoraggio P2m, a monte, e P6v, a valle, ove erano stati rilevati superamenti delle concentrazioni rispetto ai valori limite tabellari di riferimento, rispettivamente dei parametri nichel e manganese.
Ebbene, i rapporti di prova chiariscono che permangono concentrazioni di manganese superiori al valore limite, mentre non si riscontrano anomalie relative al nichel.
In particolare, così come accertato dal direttore del Dipartimento di Brindisi di Arpa Puglia, Giuseppe Gravina, al pozzo P6v il manganese risulta in una quantità di 90 microgrammi per litro, contro una soglia di 50 prevista per legge, mentre al pozzo P2m il nichel è stato accertato in 7 microgrammi per litro, contro i 20 indicati quale soglia di sicurezza.
I risultati delle analisi sono stati trasmessi al Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia, ciclo rifiuti e bonifiche della Regione Puglia, al Servizio autorizzazione ambientale integrata, alla Provincia di Barletta-Andria-Trani, al Comune di Trani ed all’Amiu.
Inoltre, per quanto riguarda l’autorità giudiziaria, ai carabinieri Nucleo operativo ecologico di Bari e, in particolare, al sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Michele Ruggiero, titolare dell’inchiesta sul presunto disastro ambientale della discarica di Trani, da lui recentemente dissequestrata con la raccomandazione di tenere sempre particolarmente sotto osservazione proprio i flussi di manganese e nichel.
Per la cronaca, all’esito delle ultime analisi realizzate della New kem, di Modugno, per conto di Amiu, lo scorso 3 novembre, il manganese ha toccato la ragguardevole quota di 100,7 microgrammi per litro, a fronte dei 50 previsti come limite di legge.
Nella rilevazione precedente, del 21 ottobre, il valore era 90,3. Il pozzo di riferimento, come sempre, è il P6v, il più vicino alla rottura che ha determinato la chiusura dell’impianto il 5 settembre 2014.
Al pozzo P2m si registrava, a sua volta, un innalzamento del valore del nichel: per quanto rimasto al di sotto del limite di 20 microgrammi per litro, è salito sale a 17,8 mentre, nella precedente rilevazione del 21 ottobre, si era attestato a 7,1. In ogni caso, come si può rilevare, i dati di Amiu ed Arpa, per quanto analizzati in contraddittorio, appaiono pressoché coincidenti e, quindi, pienamente attendibili.