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Bari, la Cassazione annulla
prescrizioni processo Speranza

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

corte cassazione

Mercoledì 21 Dicembre 2016, 22:16

22:32

BARI - La prima sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di "non luogo a procedere per prescrizione" nei confronti di Paolo Biallo, ex manager delle Case di Cura Riunite, e del boss barese Savino Parisi, imputati in uno degli stralci del processo 'Speranzà sui presunti intrecci tra mafia, affari e politica nella gestione della sanità privata pugliese negli anni Novanta.

I giudici della Suprema Corte hanno così accolto il ricorso presentato dal difensore di Biallo, l’avvocato Francesco Paolo Sisto, che aveva insistito per l’assoluzione nel merito perché 'il fatto non sussistè. Per il legale, quella nei confronti di Biallo era una «sentenza ingiusta, dal momento che per gli stessi reati, associazione mafiosa in concorso, molti altri imputati avevano avuto assoluzioni piene».

«La Corte ha ora posto rimedio - ha detto Sisto - a questa disparità di trattamento». Biallo e Parisi, infatti, accusati in concorso con l'imprenditore Francesco Cavallari, cognato di Biallo ed ex Re Mida della sanità privata pugliese, non sono mai stati giudicati nel merito perché i reati erano prescritti prima ancora che iniziasse il processo.

Questa sentenza potrebbe riaprire anche la vicenda processuale che coinvolge Cavallari, il quale nel 1995 patteggiò per questi fatti una condanna a 22 mesi di reclusione per associazione mafiosa, falso in bilancio e corruzione. Per effetto del patteggiamento subì poi la confisca del patrimonio per 350 miliardi di lire. Cavallari aveva chiesto la revisione del processo e, nel rigettare la richiesta che pende attualmente in Cassazione, la Corte di Appello di Lecce aveva sottolineato l'importanza, per una differente valutazione futura dei fatti, proprio della sentenza nei confronti di Biallo e Parisi. 

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