È diventato finalmente operativo anche a Bari il progetto «Mobile Angel». Si tratta di uno smartwatch salvavita di ultima generazione, connesso al telefono cellulare su cui è installata un’app dedicata, in grado di attivare un collegamento con la Centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Bari e quindi di mettere in moto in tempo reale e nei momenti più critici la macchina dei soccorsi. Per attivarlo basta un semplice gesto, un movimento rapido, deciso, violento seppure scomposto. Entra in funzione anche se la vittima viene solo spintonata o se l’aggressore le strappa lo smartwatch dal polso. Non è necessario far sentire la propria voce, urlare, invocare aiuto, dare indicazioni su quello che sta accadendo, le vittime spesso non sono in grado di farlo. Tutto questo grazie alla geolocalizzazione integrata.
Presentato nella sede della Procura della Repubblica di Bari lo scorso settembre, il progetto nasce dalla precisa volontà di prevenire, proteggere, intervenire con tempestività, grazie a una rete integrata di istituzioni, forze dell’ordine e centri antiviolenza.
Secondo i dati più recenti, da gennaio a fine agosto 2025 le donne che hanno contattato il Centro Antiviolenza di Bari sono state 199 (204 nel corso dell’intero anno precedente). Di queste, 31 sono arrivate in emergenza dopo accesso al pronto soccorso o dopo essersi rivolte alle forze dell’ordine o contattando telefonicamente direttamente il centro. In sette casi, le donne che hanno chiesto aiuto sono state collocate in strutture protette, anche con figli minori. Nel 2024, invece, gli accessi in emergenza erano stati 38 in totale, con undici collocamenti in strutture protette.
Sono i numeri (parziali) di una emergenza alla quale il Dipartimento Welfare della Regione Puglia che finanzia il progetto, ha deciso di rispondere affidandosi alla tecnologia.
Il sistema è in grado segnalare l’emergenza e rilanciare l’Sos di continuo, 24 ore su 24, anche quando è scarico. Garantisce la massima continuità nel monitoraggio. Il progetto, della durata di 36 mesi, vede Bari come provincia pilota in Puglia ed è finanziato con un investimento di 100mila euro.
L’iniziativa è inserita in una strategia più ampia per quello che riguarda la prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Si fonda sulla collaborazione tra Procura della Repubblica di Bari, Arma dei Carabinieri, Regione Puglia, «Soroptimist International Italia» un'organizzazione mondiale su base volontaria di donne impegnate in attività professionali e manageriali, che promuove l'avanzamento della condizione femminile e i Centri antiviolenza.
A selezionare le donne a cui assegnare il dispositivo sarà l’Arma stessa, in coordinamento con la Procura, sulla base delle segnalazioni dei centri antiviolenza.
















