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Aqp assume il neo presidente
guadagnerà 4 volte di più
Il manager: «Così fan tutti»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Aqp assume il neo presidenteguadagnerà 4 volte di più Il manager: «Così fan tutti»

Martedì 20 Dicembre 2016, 12:30

BARI - Giovedì l’assemblea dei soci di Acquedotto Pugliese procederà all’assunzione a tempo determinato di Nicola De Sanctis, attuale presidente, con l’incarico di direttore generale e direttore centrale strategie. È il tassello che chiude la riorganizzazione della più grande azienda pubblica del Mezzogiorno, che tra oggi e domani dovrebbe deliberare in cda anche l’assuzione dei quattro nuovi manager di vertice voluti da De Sanctis e selezionati attraverso un cacciatore di teste. «In questo modo - spiega De Sanctis - ci adeguiamo a tutte le altre grandi aziende».
Per quanto riguarda De Sanctis, fonti della Regione ricordano l’«accordo tra gentiluomini» raggiunto in estate quando l’ingegnere genovese, 55 anni, ha accettato di venire a Bari rinunciando ai suoi incarichi operativi per i quali percepiva circa 350mila euro l’anno: gli era stato garantito che entro il 31 dicembre gli sarebbe stato riconosciuto un compenso commisurato alla sua posizione professionale. In Aqp, per via dei limiti posti dalla legge Madia, il tetto massimo alla remunerazione degli amministratori è pari a 120mila euro, divisi tra De Sanctis (60 mila) e gli altri due consiglieri (30 mila ciascuno). Attraverso l’assunzione, De Sanctis guadagnerà 240mila euro lordi l’anno, il tetto massimo invalicabile previsto dalla legge per i manager pubblici.
La Regione ha dunque preparato una delibera di indirizzo che autorizza il capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, a intervenire nell’assemblea di Aqp per autorizzare l’assunzione. L’attuale direttore generale, Nicola Di Donna, scadrà il 31 dicembre e non verrà rinnovato. De Sanctis verrà assunto e cooptato in consiglio: gli incarichi di direttore generale e direttore strategie risponderanno direttamente al consiglio di amministrazione e al socio.
La delibera era attesa ieri in giunta regionale, ma gli impegni romani del presidente Emiliano (il tavolo per la Om di Bari) hanno imposto il rinvio della riunione a domani: per questo l’assemblea dei soci di Aqp è slittata a giovedì. Ma il rinvio non ha impedito ai consiglieri regionali grillini di innescare la polemica, ipotizzando irregolarità sia nell’assunzione di De Sanctis che in quella dei quattro dirigenti di vertice.
Sulla posizione di De Sanctis, però, Aqp garantisce di essersi blindata con un parere pro veritate del professor Eugenio Bruti Liberati: è stata verificata la compatibilità dell’operazione sia rispetto alla legge Madia, sia rispetto alle incompatibilità poste dal decreto Severino. «Nelle grandi aziende - spiega De Sanctis, che - è assolutamente normale che chi ha delle deleghe abbia incarichi amministrativi di vertice in ambito strategico. Io stesso quando ero amministratore delegato di Iren erro anche direttore centrale operation e strategie». Stessa cosa, fanno notare in Acquedotto, accade per gli amministratori delle quattro principali utility italiane (Acea, A2A, Iren e Hera), così come in Enel e Terna gli amministratori delegati sono anche direttori generali e il presidente della Atm di Milano è anche amministratore delegato e direttore generale.
Al di là della forma giuridica, era comunque un paradosso che il numero uno della principale azienda pubblica del Mezzogiorno fosse pagato 60mila euro l’anno, cioè meno degli stessi dirigenti della sua azienda. Il suo omologo (uscente) in Aeroporti, Giuseppe Acierno, ne percepisce 150mila ma sommandone altri 100mila come presidente del Distretto aeronautico (che è sempre pubblico). I professionisti vanno pagati per quanto valgano, anche se è spesso difficile far passare un concetto simile con l’uomo della strada. [m.s.]

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