BARI - Una formalità sbrigata in pochi minuti subito dopo la cerimonia di apertura della 80/a Fiera del Levante, suggellata da una fredda stretta di mano con sorrisi di circostanza mentre la sala si andava svuotando. In questo clima il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il governatore della Puglia, Michele Emiliano, hanno sottoscritto oggi a Bari l'atteso Patto per la Puglia, che destina risorse per 2,07 miliardi di euro alla Regione per la realizzazione di 41 interventi strutturali in materia di mobilità, logistica, sicurezza nei trasporti, sociale e adeguamento della rete ospedaliera.
Le ostilità tra Governatore e premier, già anticipate dagli attriti degli scorsi mesi proprio sulla firma del patto giudicato da Emiliano troppo povero di risorse, si sono aperte durante i rispettivi interventi in sala, con le critiche del presidente pugliese al governo, specie sulla riforma costituzionale, e le secche repliche del premier.
«Se la riforma costituzionale avesse sancito la effettiva parificazione tra le Regioni del Sud e le Regioni del Nord, almeno per il diritto alla salute - ha attaccato il governatore - non credo che ci sarebbero dubbi sull'esito» del referendum, "ma purtroppo non è così. Le diseguaglianze di sempre sono ignorate dalla riforma». Stesso tono anche nel campo del turismo dove, secondo Emiliano, «sebbene la riforma costituzionale tolga alle Regioni la competenza, possiamo dire con un certo orgoglio di aver lavorato alla grande in questi anni».
«Guardate in faccia alla competizione globale, non chiudetevi nelle piccinerie della nostra discussione interna», gli ha risposto Renzi, paragonando i numeri dei flussi in Puglia o Sicilia a quelli, ben maggiori, delle Baleari o delle Canarie e definendo «un errore» la concessione di «competenza frammentate ai singoli territori» sul turismo. Emiliano ha poi attaccato sul fronte del'energia, dicendosi in «trepidante attesa» di una risposta dal governo alla sua proposta di decarbonizzare l’Ilva e la centrale Enel di Brindisi, e chiedendo ancora una volta di spostare in un altro sito l’approdo del gasdotto Tap dalla bellissima spiaggia salentina di Melendugno.
«Le discussioni che ci sono state nel passato credo che continueranno a esserci - ha tagliato corto Renzi a chi gli chiedeva commenti sulle polemiche con Emiliano - Ma questa parte qui interessa molto ai politici, un pò a voi giornalisti ma zero ai cittadini». «Chi vuol litigare litighi, ma la maggioranza della gente vuole i risultati da chi governa, io sono chiamato a lavorare», ha aggiunto il capo del governo. «Il Mezzogiorno ha un futuro industriale, va fatto salvaguardando l'ambiente ma va fatto come nel resto nel mondo», ha spiegato poi in una intervista tv annunciando che presenterà a Milano il 21 settembre Italia 4.0 e proponendo al sindaco di Bari, Antonio Decaro, di farlo anche nel capoluogo pugliese. Un modo di sottolineare il legame di vicinanza con il primo cittadino barese a fronte della distanza ostentata con Emiliano. Una distanza raffigurata anche nella battuta che Renzi ha fatto in apertura di giornata quando, alla guida di una 500, ha inaugurato il ponte 'sospesò che collega due quartieri nevralgici della città sinora separati dalla ferrovia. «La notizia è che Emiliano e De Vincenti non hanno litigato», aveva scherzato con i giornalisti riferendosi agli attriti che ci sono stati tra Regione e governo.
A chiosare il tutto è stato il leader di Cor ed ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto: «La Fiera del Levante era l'occasione per illustrare le principali scelte in materia economica per l’Italia e per il Mezzogiorno. Oggi, invece, si è trasformata in un ring per l’ennesimo ed inutile scontro all’interno del Pd tra Emiliano e Renzi».