di STEFANO LOPETRONE
LECCE - Beato lui, che vive le sfide decisive con equilibrio. È un tifoso atipico, Fernando Blsasi, in arte Nandu Popu, storico componente dei Sud Sound System: nel tempo ha superato i sintomi della «malattia» giallorossa, tanto da riuscire a vivere le vigilie più delicate, come questa, quasi con distacco. Quasi, però: «Non sono un tifoso acceso, piuttosto sono un moderato, uno spirito sportivo», dice. E sportivamente, scherza: «Spero che tra Lecce e Foggia vinca il migliore. Cioè il Lecce».
Nandu Popu ha un conto in sospeso dalla gara di ritorno: «Ricordo a Pio ed Amedeo (i due comici foggiani, ndr) che avanzo ancora 10 chili di cozze per la vittoria del Lecce», dice con una battuta. Poi torna serio: «Abbiamo vissuto cinque stagioni da incubo, vivo i playoff con un po’ di trepidazione soprattutto per questo», spiega. «Spero che venga fuori la spirito positivo dei calciatori, che spesso durante questi anni hanno lamentato la distanza del pubblico. In effetti a parte gli irriducibili della Curva Nord, la città e la provincia latitano». Un fatto che l’artista interpreta come sintomo di malessere sociale: «Lo sport fa bene, è un fattore di coesione. A me piace tantissimo vedere i bambini che cercano di emulare i loro beniamini per strada e, facendolo, stare insieme per ore. Il calcio se vissuto bene mette insieme le persone. Bisognerebbe tirare le orecchie ad alcune amministrazioni: io vivo a Trepuzzi, dove abbiamo buoni impianti sportivi ma abbandonati. Sono convinto che se il Lecce tornerà in alto, risveglierà la coscienza della politica locale, che deve risistemare questi spazi per riconsegnarli ai giovani».
Chissà cosa darebbe per rivedere il Via del Mare pieno di gente: «Sono stato assiduo frequentatore dello stadio negli anni Ottanta, ai tempi di Eugenio Fascetti. Anni fantastici, con una media di 20mila spettatori a partita: bisognerebbe interrogarsi sul perché appaiano così distanti. Forse andrebbero rivalutate le condizioni di vita di allora e quei modelli sportivi». A parte l’amarcord, domenica c’è una gara da vivere: «Il Lecce mi sembra competitivo in ogni reparto. Personalmente sono un grande tifoso di Moscardelli, che è uno spirito vivo. Quest’anno il problema non è la squadra, ma l’ambiente: il Salento deve stringersi intorno a questi giocatori. Pratico ciclismo e so bene quanto nello sport conti la condizione psicologica per ottenere risultati importanti».
È un derby anche tra due mondi musicali, forse però a Foggia non ci sono artisti che locali e coetanei dei Sud Sound System che come loro abbiano scelto di identificarsi totalmente con il proprio territorio: «La Capitanata però è una terra ricca di contenuti umani e naturali. Ho sempre detto che la bellezza di una terra crea l’arte e gli artisti: basti pensare al grande cantastorie Matteo Salvatore o al mitico Renzo Arbore, cui dobbiamo tutti molto». Proprio a Lucera, in provincia di Foggia, il 2 giugno Nandu Popu porterà in scena uno spettacolo musicale tratto dal suo libro «Salento, fuoco e fumo»: «Tra le tante date del passato resta nel cuore quella alle Tremiti, un posto incantato. Ma per me sono indimenticabili pure le pedalate sul Subappennino Dauno: terra dura, ma bella».