BARI - Per scongiurare la chiusura di «buona parte» delle emittenti televisive private pugliesi, 13 parlamentari hanno interrogato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, chiedendogli se non intenda favorire un incontro tra le parti per la disamina delle soluzioni possibili e se non ritenga opportuno, in attesa della pronuncia del Tar al quale hanno fatto ricorso gli editori, sospendere ogni ulteriore provvedimento di oscuramento delle frequenze. Con le nuove disposizioni, in Puglia le frequenze passerebbero da 18 a 6, che con quelle aggiuntive arriverebbero a 9.
A detta degli interroganti - i parlamentari Ginefra, Capone, Distaso, Grassi, Mariano, Massa, Matarrese, Mongiello, Palese, Pisicchio, Ventricelli, Vico e Pannarale - «la salvaguardia del maggior numero di emittenti a rischio consentirebbe un equo funzionamento del sistema televisivo nel suo complesso. Un sistema che rischia di essere compromesso a causa della notevole riduzione delle frequenze la cui conseguenza diretta sarà la perdita di posti di lavoro e la chiusura di attività che operano nel settore da oltre trent'anni. Un più corretto funzionamento del settore televisivo implicherebbe anche la riassegnazione della numerazione LCN ed un miglioramento del regolamento in base al quale vengono ripartiti i contributi previsti per l'emittenza locale».
Tv locali, rischio chiusura

Con le nuove disposizioni le frequenze passerebbero da 18 a 6, che con quelle aggiuntive arriverebbero a 9
Sabato 19 Marzo 2016, 11:44