Il PD di Biccari, minoranza in consiglio comunale, ha presentato una mozione, sulla quale si esprimerà l’assemblea nei prossimi giorni, per chiedere all’ ASL di ripristinare i servizi di assistenza specialistica. A supporto della mozione anche una raccolta firme che la locale sezione del PD ha avviato domenica scorsa nella piazza del paese. Trecento i cittadini che hanno sottoscritto la petizione e che insieme alla delibera sarà presentata tanto alla ASL quanto all’assessore regionale alla sanità.
“E’ una mobilitazione – dice il segretario cittadino del PD, Antonio Fiorella – per fermare la ASL che dopo aver sospeso il servizio di riabilitazione domiciliare con gravi e prevedibili disagi per i cittadini, ha sospeso anche la maggior parte dei servizi specialistici come il cardiologo, il neurologo, l’urologo, l’ortopedico, l’otorino. Un’ azione messa in atto, anche in questo come in altri casi, senza alcuna valutazione dell’impatto che la assenza del servizio avrebbe avuto sul territorio, senza considerare le esigenze delle comunità interessate. Una ulteriore dimostrazione del disinteresse verso i cittadini dei piccoli centri dei Monti Dauni”.
Il poliambulatorio di Biccari con i suoi servizi è punto di riferimento per i cittadini dei centri vicini quali Faeto, Celle San Vito, Castelluccio Valmaggiore, Alberona, Roseto Valfortore. “Accoglieremo sicuramente la mozione – dice il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna – anche se quello della sanità è un aspetto della vita sociale che non può e non deve avere coinvolgimenti e dipendenze dai partiti”.
La battaglia per avere il riconoscimento di diritti ed evitare sprechi, combattuta mediaticamente trova spesso soluzioni, altre volte almeno una promessa di impegno. E’ il caso dell’Ospedale di Comunità pronto per essere attivato, per il quale sono stati spesi centinaia di migliaia di euro, ma bloccato dalla ASL.
“Dopo decine di lettere inviate dalla sede comunale – dice ancora il primo cittadino di Biccari - e l’articolo de La Gazzetta di Capitanata, la dirigenza della ASL si è decisa ad inviarci una risposta, certo non esaustiva, ma quanto meno ci lascia sperare visto che ci comunica che si sta provvedendo a valutare la forma di gestione che intendo attuare per attivare l’Ospedale di Comunità”. Ma mentre si aprono spiragli per vecchie ed irrisolte faccende, all’orizzonte si stagliano nuovi problemi tutti legati ad una politica miope.
ros.marc.