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Covid Puglia, Emiliano chiede zona rossa per province Foggia e Bat: emergenza
Oggi altri 1368 casi e 28 morti

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Coronavirus, nuovo caso nel Foggiano. Emiliano chiede «zona rossa» per San Marco in Lamis

La richiesta dopo le relazioni tecniche sul monitoraggio dell’emergenza epidemiologica, e dalle direzioni generali delle AA.SS.LL. di Foggia e BAT, fortemente sotto pressione

Mercoledì 18 Novembre 2020, 19:49

20:30

BARI - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere «l'adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta «zona rossa», in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto».

La richiesta della zona rossa per le province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani (Bat), spiegano dalla Regione, è stata avanzata alla luce delle relazioni tecniche approntate dalla Struttura di coordinamento e monitoraggio dell’emergenza epidemiologica, e dalle direzioni generali delle Asl di Foggia e Bat, che risultano fortemente sotto pressione, con un prevedibile sovraccarico del sistema nell’arco delle prossime settimane.

«Dall’analisi dei 21 indicatori - si legge nella lettera - distinti a livello provinciale per le due aree, emerge un contesto preoccupante in cui i valori di Rt, combinati con l'incidenza numerica dei nuovi casi riscontrati giornalmente, si caratterizzano per un progressivo ed inarrestabile incremento. Tale progressione del livello epidemico induce a ritenere che nelle suddette aree, anche in virtù della programmata espansione della rete di assistenza Covid-19, si produrrà una riduzione di offerta dei livelli di assistenza in favore dei pazienti non Covid-19».

«Nella giornata di oggi - aggiunge Emiliano - ho coordinato una riunione cui hanno partecipato i Presidenti e i Sindaci dei Comuni capoluogo delle province oggetto della presente lettera, i quali, alla luce dei dati illustrati dai direttori generali delle Asl competenti per territorio, hanno condiviso la suddetta richiesta»

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