Trend sempre stabile in Puglia sui nuovi contagi da Covid 19. Il bollettino diffuso dalla Regione conferma ancora una volta la tendenza di questi ultimi giorni in cui la curva dei contagi si è attestata mediamente sul 5% dei campioni analizzati, un dato inferiore alla Basilicata dove i numero sfiorano l'8 il 9% dei tamponi.
Oggi in Puglia i dati parlano di 350 positivi 5382 test: 158 in provincia di Bari, 15 in provincia di Brindisi, 21 in provincia BAT, 89 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 54 in provincia di Taranto, 4 attribuiti a residenti fuori regione. E in sole 24 ore si è verificato un balzo in avanti dei ricoveri passando dai 352 di ieri ai 401 segnalati oggi (di cui 34 in terapia intensiva). Sono stati registrati 2 decessi in provincia di Taranto e anche 41 guariti in più rispetto alle ultime 24 ore.
ALBEROBELLO, SONO 5 GLI ANZIANI RICOVERATI IN OSPEDALE - E’ salito a cinque il numero degli anziani della casa di riposo Giovanni XXIII di Alberobello ricoverati negli ospedali Covid per l’aggravarsi delle condizioni fisiche. Giovedì scorso, il dipartimento di Prevenzione dell’Asl Bari ha diagnosticato 71 positività al coronavirus, 59 ospiti e 12 operatori. Nella struttura, da ieri, opera nuovo personale inviato dalla Asl, la casa di riposo infatti, pur essendo privata, è stata commissariata dall’autorità sanitaria secondo quanto prevede il protocollo in questi casi. Intanto, il Comune oggi ha provveduto a sanificare tutte le scuole in vista della riapertura prevista lunedì prossimo.
NUMERI LONTANI DAI 714 RICOVERI DI FINE MARZO - I dati di questi giorni sono in qualche modo «lontani» da quelli di fine marzo in cui si registravano 714 ricoveri su poco meno 2mila e 500 positivi, ma che in qualche modo non sono trascurabile. Rispetto a due mesi fa, ad esempio, si è allargata la forbice degli asintomatici, passata dal 53% di agosto al 69% di questi giorni, ma l'impennata di ricoveri - che ribadiamo è a meno del 10% degli attualmente contagiati - fanno pensare che almeno per ora il virus non è aggressivo.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 484.125 test. 5472 sono i pazienti guariti, mentre 4980 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 11.084 , così suddivisi: 4628 nella Provincia di Bari; 1030 nella Provincia di Bat; 852 nella Provincia di Brindisi; 2621 nella Provincia di Foggia; 933 nella Provincia di Lecce; 931 nella Provincia di Taranto; 84 attribuiti a residenti fuori regione; 5 provincia di residenza non nota.
MEDICI: TRACCIAMENTO A RISCHIO, SENZA INTERVENTI SARA' LOCKDOWN - «In Puglia la situazione dei tracciamenti è già fuori controllo. Occorre intervenire subito se si vuole evitare un nuovo lockdown». A rilanciare l’allarme è Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, di fronte alla «crescita esponenziale dei contagi», si legge in una nota.
«Quando non si riescono più a tracciare i contatti e a isolare i cluster di epidemia - sottolinea - l’unica soluzione che rimane per evitare che il sistema sanitario vada in tilt e che succeda da noi ciò che è accaduto a Bergamo, è adottare misure drastiche come una nuova chiusura. I dipartimenti e le Usca hanno migliaia di segnalazioni non processate di casi a rischio Covid, perché non riescono a far fronte all’onda montante dell’epidemia».
Ci sono poi altri «segnali preoccupanti», a partire «dal ritardo nell’attivazione degli ospedali Covid e dei posti letto necessari nei reparti più interessati dall’epidemia, come pneumologia, malattie infettive e rianimazione. Inoltre, i medici di famiglia segnalano di nuovo la mancanza di Dpi": a Bitonto, per esempio, «non sono stati distribuiti», mentre alle Usca e al 118, in prima linea, «i Dpi vengono forniti con il contagocce».
"Se vogliamo evitare misure drastiche occorre intervenire subito», ribadisce Anelli: «Serve più personale, a partire dai medici e dagli infermieri. E occorre attivare al più presto tutti i posti letto degli ospedali Covid, oltre a residenze da mettere a disposizione di asintomatici e paucisintomatici per i quali l’isolamento fiduciario non possa avvenire in sicurezza a domicilio. Inoltre, bisogna raddoppiare il numero delle Usca, attingendo se necessario ai medici di medicina generale in formazione». Inoltre, «bisogna che i medici di famiglia abbiano il potere di emettere provvedimenti di isolamento e quarantena - aggiunge Anelli - e che siano distribuiti subito i Dpi».
E «servono tamponi rapidi» come «monitoraggio di tutte le strutture pubbliche, a partire dalle scuole. A somministrarli potrebbero essere unità speciali dedicate a questo compito. Tutte queste misure sono urgenti e indispensabili, se vogliamo riprendere il controllo del tracciamento - conclude - ed evitare un nuovo lockdown».


















