In Puglia si registra da tempo un fenomeno che, sebbene non ancora dilagante, desta preoccupazione crescente: quello delle banconote contraffatte o comunque alterate, comunemente indicate come «banconote inchiostrate». Non si tratta soltanto di casi isolati ma di una reale minaccia che tocca la fiducia nel denaro contante, la sicurezza degli operatori economici e il circuito della moneta nell’area regionale.
Specie nella provincia BAT e in Capitanata non passa giorno, infatti, che gli impiegati di banca nei diversi istituti di credito non segnalino alla Banca d’Italia banconote «sospette di falsità» per la presenza di macchie di inchiostro più o meno evidenti spesso conseguenza di furti o assalti ai bancomat. La Banca d’Italia, è pur vero, ha rilanciato un forte avvertimento: «Banconote macchiate di inchiostro come quelle raffigurate sono probabilmente rubate: non vanno accettate!».
Ma cosa sono le banconote macchiate e perché attenzione? La stessa Banca centrale della Repubblica italiana ricorda che alcune banconote vengono macchiate volontariamente da dispositivi antirapina, noti come «Intelligent banknote neutralisation systems» (Ibns), installati negli sportelli automatici bancari (Atm), cassette di sicurezza, furgoni portavalori. Quando viene forzato il contenitore, l’inchiostro viene rilasciato e bagna le banconote: le macchie sono di solito più evidenti sui bordi e l’inchiostro può essere viola, verde, blu, rosso o nero...
















