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Bari, medico di base in terapia intensiva. I sindacati: «Mancano dispositivi di protezione individuale»

 
Redazione online

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Coronavirus in Puglia, pronte le prime unità speciali di medici: attivi per assistenza domiciliare

La denuncia arriva dalle segreterie regionali pugliesi di Intesa Sindacale, Sei (Sindacato Medici Italiani), Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani)

Martedì 18 Agosto 2020, 11:32

BARI - È stato «ricoverato in terapia intensiva, per Covid-19, un medico di famiglia di Bari. Uno di quei medici accusati di tenere l’ambulatorio chiuso ai pazienti«: lo annunciano, in una nota, le segreterie regionali pugliesi dei sindacati professionali Intesa Sindacale, Sei (Sindacato Medici Italiani), Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), rilanciando a politici e amministratori della sanità pugliese le richieste dei medici di famiglia, rivolgendosi anche ai dirigenti regionali e al governatore Michele Emiliano.

«Da lungo tempo i sindacati medici sollecitavano - scrivono - il potenziamento della medicina del territorio e la dotazione dei dispositivi di protezione individuale ai medici di famiglia, ai medici di continuità assistenziale, ai medici dei servizi e ai medici del 118. Dispositivi di protezione individuali, inizialmente forniti dai sindacati medici e, solo successivamente in modo tardivo e in quantità insufficiente, dalle istituzioni, nonostante ci fosse una reale e urgente necessità di intervento a tutela dell’interesse della salute pubblica».

«Pur ribadendo il consueto e continuo impegno dei medici di medicina generale per la tutela dei bisogni assistenziali dei cittadini - si legge nella nota - invitiamo le istituzioni pugliesi a utilizzare appropriatamente la specifica attività professionale dei medici nel rispetto dei compiti sanciti contrattualmente».

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