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Il caso
Redazione online
13 Agosto 2020
BARI - Dopo l’aumento dei contagi in Puglia, 33 solamente ieri, i medici di base di Bari hanno inviato una richiesta per «sollecitare l’Asl a fornire subito ai medici di medicina generale i dispositivi di protezione individuale previsti per legge». L’istanza è di Nicola Calabrese, vicesegretario nazionale Fimmg e segretario Fimmg Bari. A far scattare l’allarme, anche il ricovero in terapia intensiva per Covid-19 di un medico di famiglia di Bari.
«La Regione - dice Calabrese - ha disposto di fornire i Dpi ai medici di famiglia, dato che la legge di conversione del decreto 'Cura Italià prevede che i dispositivi di protezione individuale siano forniti in via prioritaria ai medici, compresi quelli con rapporto convenzionale. Abbiamo sollecitato più volte in tal senso la Asl, ma al momento la bozza di regolamento giace sul tavolo del direttore generale, in attesa di approvazione. Se, insieme ai test sierologici, ai medici di medicina generale non verranno consegnati anche i Dpi indispensabili per effettuarli in sicurezza, come medici di famiglia non potremo garantire i test. Impensabile eseguire test sierologici a tappeto agli insegnanti senza adeguati dispositivi di protezione», conclude Calabrese.
Ma la Asl di Bari replica alle accuse di mancata fornitura di DPI ai medici di base, tramite il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce precisando che: «I Dispositivi di protezione (Dpi) sono disponibili in tutta l’azienda e la fornitura ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta non è stata mai interrotta».
«Ogni distretto - prosegue - si è organizzato nella distribuzione capillare dei Dpi. Nella maggior parte dei comuni è stato individuato un referente dei medici di famiglia che ha provveduto a richiedere il quantitativo necessario e a rifornirsi».
«Nel distretto dell’area metropolitana di Bari, visto il numero elevato di medici di base che supera le 500 unità - conclude - per facilitare le operazioni di consegna e ritiro, è stato individuato al Di Venere un punto di raccolta dove i medici possono accedere nel rispetto delle norme anti Covid per evitare attese e assembramenti».
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