Il «covid free» è durato poco. Si è interrotta oggi la «striscia positiva» di due giorni a contagio zero. In Puglia, infatti, su 2439 test effettuati per l’infezione da Covid-19 coronavirus sono risultati positivi 4 casi: 2 casi riferiti a residenti in provincia di Brindisi, 1 caso riferito a un residente in provincia di Bari, 1 caso riferito a un residente fuori regione.
I CASI FUORI REGIONE - Due cittadini provenienti da Bulgaria e Albania sono risultati positivi al coronavirus dopo essere stati sottoposti al tampone per aver dichiarato, al momento dell’auto-segnalazione all’arrivo in Puglia, di avere sintomi influenzali. Entrambi sono ricoverati da ieri nel Policlinico di Bari. Sono due dei 4 casi positivi rilevati oggi dalla Regione e fanno parte degli oltre 95 mila cittadini che dal 3 giugno hanno segnalato il loro arrivo in Puglia.
«Grazie al sistema del segnalamento e grazie all’efficienza del sistema le due positività sono state prontamente diagnosticate» ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’uomo dalla Bulgaria è arrivato in macchina mentre l’altro, un seminarista di origini italiane, è arrivato a Bari a bordo di un traghetto dall’Albania. «Ora probabilmente dobbiamo fare lo screening di tutti i passeggeri che erano a bordo di quel traghetto» ha detto ancora Emiliano, spiegando che «questi due positivi ci dimostrano che abbiamo una capacità di reazione molto veloce. La sorveglianza è altissima».
I DECESSI - Purtroppo sono stati registrati 2 decessi nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 156.582 test, sono 3.675 i pazienti guariti, 306 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.519, così suddivisi:
1.489 nella provincia di Bari;
380 nella provincia di Bat;
658 nella provincia di Brindisi;
1.163 nella provincia di Foggia (un caso è stato eliminato dal database);
520 nella provincia di Lecce;
280 nella provincia di Taranto;
29 attribuiti a residenti fuori regione
DA FEBBRAIO IN RSA 111 DECESSI - Dal primo febbraio al 5 maggio, nelle Rsa pugliesi sono decedute 111 persone, il dato più alto nel Mezzogiorno: è quanto emerge da una indagine condotta, attraverso la compilazione di un questionario inviato alle strutture italiane, dall’Istituto Superiore della Sanità in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie (Rsa).
Secondo il report pubblicato ieri, dei 111 decessi registrati, però, in nessun caso è stato riscontrato con certezza il contagio da Covid-19 e solamente i quattro casi (3,6%) sono stati rilavati sintomi simili a quelli provocati dal Coronavirus. L’Iss, però, sottolinea che il risultato «risente delle politiche adottate da ciascuna Regione, e a volte da ciascuna Asl o distretto sanitario, sull'indicazione ad eseguire i tamponi». In Italia, sul totale dei 9.154 soggetti deceduti, solo 680 sono risultati positivi al tampone e 3092 presentavano sintomi simil-influenzali.