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Coronavirus Puglia, 11 nuovi casi (su 1091 test): quasi tutti nel Barese. 4 decessi. Foggia, distribuiti kit anticontagio a migranti

 
Redazione online

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Coronavirus, in Puglia 11 nuovi casi su 1091 test, quasi tutti i positivi nel Barese. 4 decessi

Morte quattro persone, tre nella Bat e una in provincia di Foggia

Lunedì 25 Maggio 2020, 14:26

19:52

Anche oggi la Puglia conta 11 tamponi positivi all'infezione da Covid-19, su una base di 1091 test analizzati. Lo riporta il consueto bollettino epidemiologico diffuso dalla Regione, ed è lo stesso numero di casi positivi rispetto a ieri, in cui tuttavia erano stati esaminati 1832 test. I casi odierni sono suddivisi in questo modo: 9 nella Provincia di Bari; 0 nella Provincia Bat; 0 nella Provincia di Brindisi; 0 nella Provincia di Foggia; 0 nella Provincia di Lecce; 2 nella Provincia di Taranto. 

Sono stati registrati 4 decessi: 3 nella provincia di Bat, 1 in provincia di Foggia. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 104.670 test, 2.298 sono i pazienti guariti in totale e 1.678 i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi al Covid in Puglia è di 4.467 così divisi: 1.474 nella Provincia di Bari; 381 nella Provincia di Bat; 650 nella Provincia di Brindisi (due casi sono stati eliminati dal database); 1.142 nella Provincia di Foggia; 511 nella Provincia di Lecce; 280 nella Provincia di Taranto; 28 attribuiti a residenti fuori regione; 1 per il quale è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

Gli uomini della Protezione Civile, insieme con i volontari della Croce Rossa e gli operatori dell’associazione Intersos, stanno distribuendo 1.200 kit contenenti mascherine riutilizzabili, gel e detergenti disinfettanti, per superfici ed altri prodotti per l’igiene personale, ai migranti che vivono nel ghetto di Borgo Mezzanone, l'insediamento sorto nelle campagne del Foggiano.
La fornitura arrivata oggi nel ghetto e, nei giorni scorsi, negli altri insediamenti più piccoli della Capitanata, è stata voluta dalla Regione Puglia con l’utilizzo dei fondi Fami salute gestiti dal ministero dell’Interno.
«Per la prima volta si distribuisce qualcosa, in maniera attenta, a popolazione di solito invisibile - ha detto Alessandro Verona, referente medico Unità migratoria di Intersos -. Però la questione non si risolve solo con le distribuzioni: l'obiettivo deve essere superare il concetto di ghetto e questo si fa riconoscendo alle persone il diritto di esistere attraverso i documenti, il diritto al lavoro sicuro e il diritto all’abitare in case vere».

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