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Coronavirus, in Puglia 100 test, tutti negativi. Rientri dal Nord, in arrivo nuove regole. «Servono 300mila mascherine»

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Coronavirus, in Puglia 100 test, tutti negativi. I tamponi? «Inutili».  Rientri dal Nord, in arrivo nuove regole

Sarà rivista la disposizione che prevede la notifica al medico o alla Asl della permanenza in zone interessate dal virus. La disposizione sarà resa omogenea in tutta Italia per evitare confusioni

Martedì 25 Febbraio 2020, 16:43

18:23

Sono circa un centinaio i test (non i tamponi) sul coronavirus eseguiti in Puglia nei confronti di altrettanti pazienti finora tutti risultati negativi al Covid-19. Il dato emerge dal Dipartimento della salute della Regione Puglia - guidato dal dott. Vito Montanaro - e riguarda gli esami finora eseguiti nel Laboratorio di malattie infettive del Policlinico che è centro di riferimento regionale. Dicevamo dei test, appunto.

Dalla Regione fanno sapere infatti che - come peraltro emerso nel corso della videoconferenza con Palazzo Chigi nella mattinata di oggi - i tamponi - lo stick per prelievo mucose oro faringee -in realtà creano diverso falsi positivi e falsi negativi. Per farla breve, insomma, non si tratta di un esame attendibile e certo: indubbiamente può fornire una indicazione cui però deve fare seguito un approfondimento di tipo ematochimico. Al soggetto interessato, dunque, va fatto un prelievo di sangue e il campione deve essere a sua volta sottoposto a una serie di processi in laboratorio per poter poi giungere a un verdetto definitivo e attendibile.

UN PROVVEDIMENTO UNICO  - Resta il problema dell'armonizzazione dei provvedimenti che si intende adottare in tutte le regioni, evitando comportamenti autonomi che possono determinare confusioni o aggravare procedure che a questo punto si rivelerebbero inutili. Uno degli aspetti che sarà oggetto di revisione, ad esempio, è proprio l'indicazione da parte di coloro che in queste ore o nelle giornate precedenti sono tornati dal Nord, dalle regioni in cui si è registrato un caso o addirittura che sono stati in contatto con persone delle cosiddette zone rosse. Lunedì pomeriggio la Regione Puglia aveva diffuso una ordinanza che invitava coloro che tornano dal Nord ad indicare tale circostanza al medico di base o alla Asl.

Poichè tale indicazione ha creato un po' di confusione interpretativa - non solo Puglia ma anche in altre regioni, tra cui la stessa Basilicata che ieri ha creato un po' di polemiche nel corso della giornata - è attesa entro la giornata di oggi un provvedimento nazionale cui dovranno conformarsi tutte le regioni. Lo scopo, insomma, è evitare corti circuiti comunicativi o dispersioni di informazioni che finirebbero col creare problemi e non contribuire a quelle buone pratiche utili per circoscrivere il contagio ed evitare il diffondersi del virus. Si attendono, dunque, nuovi sviluppi dopo il provvedimento che sarà concordato entro stasera.

SERVONO 300MILA MASCHERINE AL MESE - Intanto per quanto riguarda il fabbisogno di «Dpi» (dispositivi protezione individuale) per tutto il personale sanitario regionale, il direttore del Dipartimento salute della Regione, Vito Montanaro, ha stimato il fabbisogno mensile in 300mia pezzi, tra occhialini e mascherine di tipi «FFP2» e «FFP3». Gli ordinativi per gli approvvigionamento, ha spiegato lo stesso Montanaro, sono in corso e la Regione si sta anche attrezzando qualora - in caso di aggravamento dell'epidemia - dovessero essere necessari altri dispositivi di protezione, tra cui ad esempio le tute. 

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