In piena emergenza rifiuti, con la regione impegnata nelle «trasferte» dell'organico fuori della Puglia per carenza di impianti (dopo i sequestri), ecco arrivare una tegola nel bel mezzo di una procedura per la realizzazione di un centro di compostaggio nel comune di Pulsano. A porre un freno, o meglio a chiedere un «approfondimento»,è l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, il quale ci tiene a precisare di essere uno dei firmatari della delibera di localizzazione degli impianti, ma al tempo stesso rappresenta qualche osservazione.
Il Comune di Pulsano si è infatti candidato come sito per ospitare tale impianto, tuttavia negli ultimi mesi sarebbero emerse criticità e dubbi che secondo Borraccino paiono fondati. Secondo l'assessore, infatti, è da approfondire «la distanza dai centri abitati, che nel caso specifico, coinvolge oltre a Pulsano anche Leporano; la distanza dai siti sensibili, ad esempio gli asili e le scuole, di entrambi i comuni; la presenza ravvicinatissima di zone di produzione agricola di pregio, la localizzazione individuata dal comune di Pulsano infatti è in un'area dove insistono molti terreni con produzione di uve da Primitivo DOC».
Questi elementi, secondo Borraccino, sembrano incompatibili con quanto previsto dalle norme vigenti in tema di rispetto delle distanze e di tutela delle aree agricole di pregio. «Il rispetto delle prescrizioni contenute nel Piano dei rifiuti - sottolinea - deve essere assoluto: non si può transigere. Soprattutto se ciò avviene «in una provincia, come quella tarantina, che è già autosufficiente in tema di chiusura del ciclo di rifiuti e, andando ad incidere sul cosidetto “fattore di pressione”, già profondamente pregiudicata da fenomeni inquinanti di rilevante gravità».
Da qui la richiesta di approfondire la questione con l'Ager e con tutti gli uffici regionali per verificare se la situazione reale del territorio sia compatibile con il superamento di queste criticità, «visto che sia i medici di ISDE che le associazioni ambientaliste oltre a diversi amministratori locali dei Comuni di Grottaglie, San Giorgio, Lizzano, Faggiano e Leporano hanno espresso dubbi e in taluni casi richiesto il blocco della fase procedurale».
Da qui l'auspicio che il Comune di Pulsano ci ripensi sulla scelta di collocare l’impianto nell’area indicata all’interno del proprio territorio fermo restando «in capo alla Regione invece la competenza in ordine alla valutazione tecnica di conformità dell'impianto alle prescrizioni del Piano dei rifiuti e all’iter di valutazione d’impatto ambientale. Vigileremo, per quanto ci compete, con la massima intransigenza, senza generare allarmismi, con l’unico intento del pieno rispetto della tutela del territorio e della salute delle popolazioni limitrofe».