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Emiliano nomina Stea assessore all'ambiente. Gemmato (FdI): «È alla frutta»

 
Redazione online

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Regione, in Forza Italiaarriva Stea (Ap-Schittulli)

Stea è politicamente vicino all’ex sottosegretario al lavoro del governo Renzi, Massimo Cassano

Venerdì 21 Settembre 2018, 20:08

20:45

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato il decreto di nomina quale assessore all’Ambiente, Ciclo dei Rifiuti e bonifiche, Rischio industria, Vigilanza Ambientale del consigliere regionale Gianni Stea, iscritto al gruppo misto ed eletto con il movimento 'Schittulli Area Popolare'. Stea è considerato politicamente vicino all’ex sottosegretario al lavoro del governo Renzi, Massimo Cassano, all’epoca esponente dell’area alfaniana.

«La nomina del consigliere regionale Gianni Stea non è altro che un naturale ritorno a casa per chi ha fatto parte della squadra di governo nazionale di centrosinistra. Emiliano è alla frutta e, per l’ennesima volta, notifica la sua difficoltà a presentarsi alle prossime competizioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale. Ci rallegra pensare che a partire da adesso il tavolo di centrodestra potrà lavorare speditamente e senza intoppi». Lo dichiara il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Puglia, Marcello Gemmato, facendo ironia sulla professione di Stea, commerciante di frutta.

«Essendo ben consapevole di dover lasciare la poltrona di governatore tra un anno, Emiliano realizza spregiudicate e innaturali operazioni politiche, che nulla hanno a che vedere con le idee per la Puglia e i problemi dei pugliesi. Purtroppo per lui, queste campagne acquisti contro natura, su più livelli, dal ceto manageriale a quello politico-amministrativo, non faranno che agevolare il suo naufragio elettorale, quello politico è già in atto». È il commento del segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, dopo l’ingresso in giunta di Gianni Stea, «esponente proveniente dal centrodestra».

STEA: «COLLABORERO' CON TUTTI» - «Ringrazio il presidente Michele Emiliano per la stima e la fiducia mostrate nei miei confronti nell’affidarmi questo prestigioso incarico. E’ per me motivo di orgoglio e ulteriore sprone ad assolvere al meglio le nuove responsabilità cui mi dedicherò, come sono abituato a fare, con spiccata sensibilità per la trasparenza dell’attività istituzionale ed amministrativa». E’ quanto afferma in una nota il neo assessore regionale all’Ambiente, Gianni Stea, che sottolinea il «forte affetto» nei confronti dell’intero gruppo di Puglia Popolare, «amici, simpatizzanti e collaboratori, compagni di mille battaglie sempre portate avanti nell’interesse esclusivo delle nostre comunità».
«Offrirò - dice Stea - totale disponibilità alla collaborazione ed al confronto con tutti gli amministratori pugliesi, gli Enti e le associazioni per svolgere al meglio un ruolo che richiede coinvolgimento, compartecipazione, condivisione».

LE REAZIONI - «Finalmente si inizia a fare chiarezza! Con la nomina del consigliere Gianni Stea ad assessore all’Ambiente si chiude il cerchio di ammiccamenti e strizzatine d’occhio fra il presidente Michele Emiliano, Stea e il coordinatore regionale di Puglia Popolare, Massimo Cassano». Lo afferma il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo.
«Per questo, francamente, non siamo per nulla meravigliati, anzi - sottolinea - ci meravigliava chi continuava a far finta di nulla, a non accorgersi di questo «inciucio», e ci riferiamo sia a qualche dirigente del centrodestra, ma soprattutto al centrosinistra pugliese, specie quello che in questi giorni in tante interviste bocciava o riteneva impossibile un accordo Emiliano-Cassano che passava da un assessorato per il fedelissimo Stea».
«Per quanto attiene, poi, nel merito, spero nell’interesse dei pugliesi, che il consigliere e oggi assessore Stea si renda conto che da oggi ha nelle mani una patata bollente: l’Ambiente, quindi discariche, rifiuti, bonifiche e chi più ne ha più ne metta. Insomma - conclude - la speranza è che questa nomina più che politica - e mettere al sicuro i numeri di una maggioranza sempre traballante (quasi sempre i Consigli regionali si sciolgono per mancanza del numero legale) - e, quindi di semplice facciata, sia davvero operativa. Ne dubitiamo, staremo a vedere».

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