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Potenza, in piena pandemia investe e apre un locale

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

I titolari Salvatore e Linda

Nuova vita a «Crusco’s», bistrot tutto lucano

Venerdì 15 Maggio 2020, 16:01

16 Maggio 2020, 16:38

POTENZA - Lunedì riaprono bar e ristoranti. Ma per qualcuno è un’apertura ex novo. Incredibile a dirsi: in piena pandemia c’è chi ha voluto investire su un’attività commerciale, rilevando un locale che era chiuso ormai da oltre un anno e mezzo. Si tratta di «Crusco’s», una paninoteca di Potenza che era inserita in un franchising da cui la nuova proprietà l’ha sganciata.

Probabilmente il loro è un caso unico in Italia: tra le macerie dell’economia devastata dal Coronavirus, hanno trovato la forza e la volontà di puntare su un’attività commerciale di un settore, quello della ristorazione, che più di tutti subisce il contraccolpo dell’emergenza anche in termini di fruibilità limitata Follia o lungimiranza? Salvatore Conte e Linda Spillino non nascondono di essere stati ad un passo dal mollare tutto. Ma hanno tenuto duro, credendo fino in fondo nell’investimento. Conte, in particolare, si è fatto forza aggrappandosi al passato della sua famiglia di ristoratori a cui sono legati due dei locali storici di Napoli, «D’Angelo» e «Le Cascine».

Ma non le sembra un azzardo fare un’operazione del genere in un momento storico così difficile?
«Beh, sì è inutile negarlo. Con Linda abbiamo deciso di scommettere perché crediamo fortemente in questo settore».

Eravate già pronti prima del via libera del 18?
«Sì, in realtà il locale doveva essere inaugurato il 21 marzo. Ma il lockdown ha fermato tutto».

Dicevamo della tentazione di gettare la spugna...«Sì, a un certo punto di fronte a quello che stava accadendo, alle difficoltà denunciate dal mondo dell’impresa abbiamo pensato di mollare, ma alla fine ha prevalso la nostra tenacia. Rischieremo».

Il suo è un ritorno al passato, non solo perché è figlio di una famiglia di ristoratori. Negli anni ‘90 ha gestito il Pub Artois a Pignola, locale diventato un punto di riferimento per la musica dal vivo...
«Che bei ricordi. Certo, quell’esperienza mi servirà molto. Oggi come allora cercherò di puntare sulla lucanità a tavola, ma questa volta il locale non sarà una paninoteca. È un bistrot dove si può mangiare di tutto, con prodotti rigorosamente a chilometro zero».

Ha avuto difficoltà a tenere conto delle prescrizioni imposte dal Covid?
«Ovviamente dovremo prevedere una forte riduzione dei posti all’interno del locale di 120 metri quadrati. Punteremo molto sui tavoli all’esterno».

E come la mettiamo con la paura? Tanti cittadini temono il contagio e c’è chi sta alla larga dai ristoranti anche perché non si fidano fino in fondo di ciò che accade in cucina. Uno starnuto, un cuoco o un cameriere poco attenti...

«Da noi non ci sarà questo pericolo. La cucina è a vista ed è al centro della sala. Chiunque può vedere come sta lavorando il cuoco».

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