Quinto piano della Questura, Squadra Mobile. In queste stanze si combatte il crimine. Le finestre dell’edificio di fronte sono quelle dei ragazzi della Casa dello Studente. Rispettano il coprifuoco, non sono tornati a casa, sono lì come anime in pena, lontani dai loro affetti. Ivana è una detective che da anni indaga su quei crimini ancora più odiosi e terribili perché hanno come vittime le cosiddette fasce deboli, i minorenni, le donne maltrattate e abusate. Ivana ogni tanto si affaccia alla finestra del suo ufficio. Pensa ai suoi due figli, studenti universitari a Bologna come quei ragazzi. Ogni tanto fa capolino uno degli ospiti di quella specie di ostello della gioventù che accoglie gli studenti fuorisede più meritevoli. Li vede fare pulizie, ogni tanto fumare una sigaretta. Devono sentirsi soli, pensa, nell’isolamento la pandemia fa ancora più paura. Così, un bel giorno, dopo avere svegliato suo figlio «dolcemente con un cornetto alla crema», racconta lui sui social, decide che vuole strappare un sorriso anche a quei ragazzi «rinchiusi» nella Casa dello Studente. E così, fa recapitare loro 55 cornetti, tanti quanti gli ospiti della struttura. Manda loro anche una lettera: «Immagino la situazione che state vivendo lontani da casa e dai vostri affetti, il sentirsi soli, a dir poco, in momento così critico. Ed è per questo che stamattina vorrei svegliarvi come una madre affettuosa, con un abbraccio simbolico, un “dolce” pensiero che possa rendere almeno questa giornata leggermente più lieve, con l’augurio che riusciate a farvi forza, proseguire nei vostri studi al meglio e raggiungere i vostri obiettivi».
Con una mamma con un cuore così grande, anche il figlio non poteva essere da meno. «Mia madre non ha i social e non ama mettersi in mostra, eppure ogni giorno fa un lavoro straordinario in una sezione della Polizia che si occupa, fra le altre cose, di reati su minori e maltrattamenti sessuali. A volte mi chiedo come faccia ad avere lo stomaco per affrontare certe situazioni - scrive - . A questi interrogativi risponde con la sensibilità di gesti come quelli di oggi, che per me sono troppo belli per restare anonimi».
Ma torniamo alla lettera che la poliziotta ha scritto ai fuorisede. «Sarà soprattutto grazie a voi giovani e comunque tutti insieme che, all’indomani di questa terribile esperienza, rimboccandoci le maniche, ricostruiremo con amore e orgoglio questa Italia, questa Europa e questo Mondo, augurandoci che ciò che stiamo vivendo ci spinga ad essere il meglio di ognuno di noi. Siate forti!», si raccomanda la poliziotta.
Ah, dimenticavamo... dopo i cornetti agli studenti proprio ieri sera sono arrivate quindici focacce e tre colombe pasquali. Ad Ivana infatti si sono uniti anche Patrizia e Gigi, altri due agenti che lavorano in quello stesso delicatissimo ufficio. Ad accompagnare la consegna, un messaggio di incoraggiamento: «Un piccolo pensiero barese, un grande abbraccio. Sarà una Pasqua diversa, per tutti… di certo non va proprio tutto bene, ma cerchiamo di cogliere anche il più piccolo aspetto positivo. Forza ragazzi! firmato i vostri dirimpettai Patrizia, Gigi e Ivana.