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Foggia, dopo le polemiche la gemella della vicesindaca Aprile rinuncia all'appalto

 
Redazione online

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Foggia, dopo le polemiche la gemella della vicesindaca Aprile rinuncia all'appalto

La cooperativa Servitalia, che vede tra i soci Maria Aprile, sorella della vicesindaca e assessora all'ambiente Lucia Aprile, ha rinunciato all’affidamento diretto in maniera irrevocabile

Lunedì 21 Luglio 2025, 16:02

La società cooperativa Servitalia, aggiudicataria dal comune di Foggia del servizio per la fornitura di arredi urbani, ha rinunciato all’affidamento in maniera irrevocabile. E’ quanto sottolineato dalla stessa società attraverso una nota a firma del legale, l’avvocato Michele Vaira. La precisazione è giunta dopo giorni di polemiche per l’affidamento diretto, da parte dell’ente, alla cooperativa che vede, tra i soci, Maria Aprile, sorella gemella della vicesindaca e assessora all’ambiente, Lucia Aprile, del M5s.
Ad assegnare l’appalto è stata la tecnostruttura comunale.

L'importo, inferiore ai 140mila euro, come da norma, non prevede alcun obbligo di procedura di evidenza pubblica. «La società - si legge nella nota odierna - è stata costituita effettivamente il 24 febbraio 2025 ed iscritta nel registro delle imprese il successivo 7 marzo 2025. I tre soci (Padalino Antonio, Aprile Maria, Speranza Valeria) possiedono significative pregresse esperienze nel medesimo settore. Trattandosi di società che è nata con lo scopo di offrire i suoi servizi anche al Comune di Foggia, in data 19 marzo 2025 vi è stata l’iscrizione sul portale «Traspare». In conseguenza di tale iscrizione, come da prassi, vi è stata la richiesta di informazione antimafia il successivo 27 marzo 2025».

Nella nota, l’avvocato Vaira sottolinea che «si ritiene opportuno evidenziare che il margine di utile lordo che avrebbe realizzato la società è di circa dodicimila euro e che ad oggi, alla società non è stata notificata alcuna determina di affidamento, né è stato firmato alcun contratto di fornitura con l'Ente. Al solo fine di tutelare la propria immagine i miei assistiti hanno deciso, irrevocabilmente, di non dare seguito alla determina, rinunciando all’affidamento».

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