FOGGIA - Solo qualche giorno fa la fontana del Sele, emblema dell’arrivo dell’acqua potabile a Foggia ed in Capitanata, ha festeggiato i suoi cento anni ma fatta eccezione per qualche giorno, la fontana (ad eccezione della vasca circolare) continua a rimanere a secco al pari di altre fontane (le due gemelle accanto a quella della stazione desolatamente senza illuminazione al pari della piazza oppure quella di piazza XX Settembre). Sull’argomento interviene il consigliere comunale Angiola che ricorda come sia importante «la fedeltà al dato storico e mi riferisco allo zampillo di 25 metri, essenziale non solo per preservare l'aspetto fisico delle opere d'arte, ma anche per mantenere il loro valore culturale, storico e artistico. Questo approccio permette alle opere di continuare a essere apprezzate nel modo più autentico possibile.»
«Non si preserva l’integrità storica, perché il rispetto della storia di un'opera garantisce che essa rimanga un testimone fedele del suo tempo e del suo contesto originale. Questo include l'uso di tecniche e metodi idraulici che erano disponibili all'epoca della sua creazione, assicurando che l’attuale opera sia indistinguibile dall'originale in termini di materiali, impianti e aspetto. Un intervento che altera l'aspetto originale o introduce materiali o impianti idraulici non storici può distorcere la percezione dell'opera e della sua importanza artistica e culturale. Scatta una responsabilità etica nei confronti dell'opera d'arte, perché non se ne è preservata l'integrità per le generazioni future. Solo la fedeltà storica permette alle opere di continuare a essere apprezzate nel modo più autentico possibile», afferma Angiola che invita, al pari dei cittadini, l’amministrazione comunale a provvedere.