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Foggia, la Procura si è opposta alla richiesta di prescrizione dei reati per GrandApulia

 
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Foggia, la Procura si è opposta alla richiesta di prescrizione dei reati per GrandApulia

Per la costruzione del centro commerciale di borgo Incoronata a processo Finsud e Sfir per truffa e reati ambientali. I legali  ribadiscono la richiesta in difesa degli assistiti

Venerdì 19 Aprile 2024, 13:36

FOGGIA - Per la Procura non sono prescritti né il reato di truffa per il presunto mancato pagamento dell’ecotassa regionale di 7 milioni e 200mila euro, né quello d’aver realizzato una discarica abusiva, sbancando senza rispettare le norme il terreno dell’ex zuccherificio per realizzare il centro commerciale GrandApulia a borgo Incoronata. Ne consegue che il processo a Finsud cui fa capo la struttura, e “Sfir” proprietaria dello zuccherificio deve proseguire. La difesa replica che quando la Procura a ottobre 2019 chiese il rinvio delle due società i reati erano già prescritti per cui non poteva formulare alcuna imputazione. Il giudice monocratico davanti al quale da 13 mesi (la prima udienza si svolse il 30 marzo 2023) pende il processo deciderà a maggio se andare avanti o dichiarare prescritti i reati.

Come è già successo per 14 coimputati – imprenditori, legali rappresentanti di una mezza dozzina di aziende e società, direttore dei lavori, funzionari del Comune di Foggia – accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale, lottizzazione abusiva a fini commerciali, gestione di rifiuti speciali non pericolosi, discarica abusiva, abuso d’ufficio, violazione delle norme edilizia per mancato rispetto di vincoli paesaggistici e idrogeologici, truffa alla Regione Puglia. Il 9 gennaio 2023 il gup al termine dell’udienza preliminare rigettò la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura; dichiarò prescritti tutti i reati contestati ai 14 imputati “fisici” della vicenda; e mandò a processo soltanto le 2 società Finsud del foggiano Antonio Sarni e Sfir di Cesena, in base al decreto legislativo 231 del 2001 che sanziona con multe e confische gli illeciti amministrativi conseguenza di reati commessi da dirigenti e aziende.

A dire della Procura che chiese e ottenne il 25 novembre 2016 il sequestro del “GrandApulia”, 5 giorni prima dell’inaugurazione slittata a dicembre perché fu concessa la facoltà d’uso, la bonifica dell’area dell’ex zuccherificio dove fu costruito il “GrandApulia” non venne eseguita a norma di legge, da qui l’accusa di discarica abusiva; e la realizzazione della struttura è viziata da una lottizzazione abusiva a fini edificatori-commerciali. Per la difesa furono invece rispettate norme ambientali e piano regolatore. Ma comunque, aggiunge la difesa, al di là del merito delle accuse si tratta di reati prescritti: valeva per i 14 imputati “fisici”; vale per le due società uniche rimaste sotto processo.

Gli avv. Gianluca Ursitti e Renato Romagnoli per la Finsud, e i colleghi Michele Santino e Andrea Ciani per la Sfir nell’udienza del 4 aprile hanno sostenuto che il presunto mancato pagamento dell’ecotassa regionale su cui poggia l’accusa di truffa risale a gennaio 2013, per cui quando a ottobre 2019 la Procura chiese il rinvio a giudizio erano trascorsi oltre 6 anni, il reato era prescritto e non poteva essere avviata l’azione penale. Analoga argomentazione per l’accusa di discarica abusiva: l’ultimo conferimento di rifiuti nel corso dei lavori di bonifica dell’area ex zuccherificio avvenne a agosto 2015, essendo di 4 anni il termine di prescrizione era già scaduto a ottobre 2019.

Nient’affatto, ha replicato ieri in aula il pm Miriam Lapalorcia: la truffa si prescrive non entro 6 anni ma dopo 7 anni e mezzo; l’accusa di discarica abusiva dopo 5 anni, per cui a ottobre 2019 la Procura era legittimata a chiedere di rinviare a giudizio Finsud e Sfir, i reati non sono prescritti e il processo deve andare avanti. Parola al giudice.

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