MONTELEONE DI PUGLIA - Con una festosa e calorosa manifestazione pubblica, solenne ed emozionante, il Comune di Monteleone ha conferito il Premio internazionale 2024 “Donne impegnate per la Pace e per la Nonviolenza” a Linda Maggiori, giornalista romagnola, scrittrice e autrice del libro “Mamme ribelli”. Istituito nel 2015, questa la motivazione del Premio di quest’anno: “Linda si è distinta per il suo impegno civico coerente e coraggioso in difesa della verità, senza mai lasciarsi intimidire o irretire dalle sirene della politica. Ferma e ostinata nel suo anticonformismo, pratica stili di vita alternativi, coltiva un orto biodinamico e vive senza auto, si sposta in città con la sua mitica cargo-bike o sulle lunghe distanze con treni regionali. Non rinuncia mai a denunciare gli scempi contro la natura, il taglio immotivato di alberi, le discariche abusive, i disastri ambientali annunciati, anche a costo di essere irrisa e dileggiata”.
“Dedico questo premio a tutte le donne che dal nord al sud Italia si stanno impegnando per la pace e l’ecologia – ha affermato Maggiori nel ricevere il premio - anche a costo di gravi ripercussioni personali, che si scontrano con l’omertà istituzionale e le prepotenze a tutti i livelli, per dare una vita degna a bambine, bambini e a tutte le creature. Sono convinta che le donne possano davvero fare la differenza e risollevare le sorti di questo mondo alla deriva. Prometto di tornare presto, oramai mi sento un po’ ‘adottata’, un po’ Monteleonessa anche io“. “Per Monteleone, che per la sua storia è diventato un luogo-simbolo – ha affermato il sindaco Giovanni Campese - il premio rappresenta il riconoscimento per l’impegno profuso da Linda Maggiori nella testimonianza dei valori democratici come valore di pace e di non violenza”.
Il piccolo centro dei Monti dauni meridionali, 960 abitanti, è passato alla storia per il coraggio delle sue donne, dimostrato sia nella resistenza valdese del 1563 contro l’inquisizione sia durante la seconda guerra mondiale, quando le donne del paese furono protagoniste della ribellione del 23 agosto 1942, indotta da un regime dispotico che aveva provocato solo fame, miseria e guerra.
Il premio, promosso proprio in memoria dell’impegno delle monte-leonesse che lottarono per la libertà religiosa e contro la guerra, viene assegnato ogni anno a figure femminili che si sono distinte nell’impegno per la pace e la non violenza e nell’ambito dell’accoglienza e della solidarietà. Monteleone ha anche ottenuto da Unesco, Parlamento europeo e Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) il riconoscimento di “Comune esempio virtuoso dell’accoglienza, della pace e della nonviolenza” ed è stato il primo Comune italiano ad apporre il 4 novembre del 2015, alla base del monumento ai Caduti, una lapide con l’epigrafe “La guerra è follia”.
Nelle passate edizioni sono state premiate importanti personalità femminili: nel 2016 suor Rita Giaretta per la sua lotta alla tratta delle donne africane finite nella rete della prostituzione della camorra nella terra dei fuochi; nel 2017 Angelica Romano per il suo impegno profuso per il disarmo nucleare; nel 2018 Bernice Albertine King, figlia di Martin Luther King; nel 2019 l’on. Albertina Soliani, presidente dell’istituto “Alcide Cervi” di Reggio Emilia, per il suo impegno nel campo culturale e storico delle lotte democratiche bracciantili e dei valori antifascisti e Luciana Iannuzzi, fondatrice di “Famiglia Dovuta”, associazione di volontariato che si occupa del supporto alle coppie che vivono situazioni di difficoltà, garantendo l’accoglienza di minori presso famiglie ospitanti.