L’indice della criminalità in Italia è ancora e sempre puntato su Foggia e provincia. Secondo posto su 106 per numero di auto rubate, 638 furti ogni 100mila abitanti; 2° posizione anche per numero di omicidi, 2.7 ogni 100mila persone; 2° per danneggiamenti tramite incendi, con 359 episodi; 19° per tentati omicidi; 1° per riciclaggio di denaro sporco, con 51 casi; 9° per estorsioni, con 157 denunce pari a 26.4 episodi ogni 100mila abitanti; 19° per usura; 20° per furti, con 10156 denunce che significa 1709 reati ogni 100mila abitanti; 18° per le rapine, 254 quelle denunciate; 8° quanto a associazioni per delinquere di stampo mafioso; 13° per minacce, con 955 episodi; 19° per lesioni dolose, con 759 denunce. L’indice di criminalità valutando 28 parametri pubblicato dal Sole 24 Ore in base ai dati del ministero dell’Interno aggiornati al primo semestre 2023, posiziona la Capitanata al 20° posto nazionale con 3915.6 denunce ogni 100mila abitanti: primo posto confermato per l’area metropolitana di Milano, ultimo per la provincia di Oristano. Meglio della 13° posizione registrata giusto un anno fa dalla stessa classifica, e con un trend dei reati in calo del 10.7%; ma la provincia Foggia si conferma come l’anno scorso seconda più pericolosa del Sud, dopo Napoli al 10° posto; e la prima in Puglia staccando Bat (27), Bari (29), Lecce (66), Brindisi (78) e Taranto (85).
Sono i numeri - quelli che le forze dell’ordine nel Foggiano custodiscono gelosamente da 3 anni senza più fornire agli organi d’informazione e quindi ai cittadini i dati relativi all’andamento della criminalità nei 61 comuni della Capitanata, numero di arresti, percentuale di reati scoperti - a raccontare e fotografare quanto quotidianamente vivono sulla propria pelle i 600mila abitanti della seconda provincia più estesa d’Italia; della terra della “quarta mafia d’Italia” con Società foggiana, mafia garganica e cerignolana; della patria di 30 clan censiti dalla Direzione investigativa antimafia protagonisti periodicamente delle guerre che insanguinano le strade nel capoluogo e sul Gargano principalmente, ma non solo; dell’area dove dal 2015 a oggi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose ben 6 comuni: Monte Sant’Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia, Foggia e qualche mese fa Orta Nova.
L’allarme sul numero degli omicidi e la classifica che vede la provincia di Foggia… leader non è nuovo, l’ha rilanciato recentemente anche la commissione parlamentare antimafia in occasione della 12° visita effettuata a Foggia dall’86 a oggi. Un’altra classifica peraltro del maggio 2022 posizionò la provincia di Foggia seconda in Italia dopo la provincia Caltanissetta per omicidi impuniti. Tra i 28 reati presi in esame spicca, a voler essere ottimisti e si fa fatica, il fatto che alla voce “estorsioni” Foggia non viaggi più tra il primo e secondo posto come da classifiche degli ultimi anni che davano un’idea dell’estensione del fenomeno: adesso la posizione è la 9° con 26.4 reati ogni 100mila abitanti e 157 denunce.
Ma in una terra dove a denunciare di pagare il pizzo è solo una percentuale bassa delle vittime come raccontano da decenni inchieste sul clima di paura e omertà degli estorti, il dato del 9° posto va letto insieme ai cosiddetti reati spia che spesso sono indice di avvertimenti dietro i quali può celarsi una richiesta estorsiva: 2248 danneggiamenti (posizione numero 57) e soprattutto 359 incendi dolosi che piazzano città e provincia al 2° posto in Italia in questa sottoclassifica. Quanto all’usura, la posizione è la numero 19 nel ranking italiano ma le sole 3 denunce presentate danno idea di quanto il fenomeno resti sommerso, perché sono numerose le persone e le famiglie che continuano a subire il giogo degli strozzini piuttosto che denunciarli.
Nel 2022 in Capitanata i reati sono calati del 5% attestando su circa 23259 denunce complessive nei 61 comuni: un terzo dei reati viene commesso a Foggia; la metà è rappresentata da furti con capoluogo e provincia piazzati al 20° posto. Non è nota la percentuale dei casi risolti con arresti e denunce dei ladri, ma si attesterebbe sotto al 5%, peraltro in linea con quella nazionale.