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Processo abbreviato per il tentato omicidio di Stanchi e Di Bari

 
Redazione Foggia

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Processo abbreviato per il tentato omicidio di Stanchi e Di Bari

Sono imputati Nicola Valletta e Andrea Gaeta, arrestati il 3 giugno scorso. Secondo l'accusa dovevano vendicare l’omicidio di Bruno, “cassiere” di un clan della Società

Domenica 01 Ottobre 2023, 13:22

FOGGIA - Sceglie il processo abbreviato Nicola Valletta, foggiano di 37 anni e analoga scelta potrebbe farla Andrea Gaeta, 52 anni di Orta Nova: arrestati il 3 giugno scorso, sono accusati del duplice tentato omicidio di Ciro Stanchi e del cognato Alessio Di Bari, sfuggiti alla morte il pomeriggio del 30 settembre 2020 su viale Europa.

L’accusa ipotizza che l’agguato mafioso fu deciso dal clan Moretti/Pellegrino/Lanza cui sono ritenuti vicini i due imputati, per vendicare l’omicidio di Rodolfo Bruno, cassiere del gruppo, assassinato da tre killer ancora ignoti in un bar sulla circumvallazione di Foggia il 15 novembre 2018. Valletta e Gaeta sono il cugino e il cognato di Pasquale Moretti, figlio di Rocco storico boss della “Società”, con il padre al vertice dell’omonima batteria della “Società foggiana”.

Vivi per miracolo - Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Bari e la squadra mobile della Questura di Foggia era Stanchi l’obiettivo dei sicari perché ritenuto schierato col clan rivale Sinesi/Francavilla (è sotto processo per mafia nel processo “Decimabis” di cui riferiamo a parte ndr). Il foggiano era a bordo della “Fiat Panda” guidata da Di Bari: due sicari su uno scooterone affiancarono e inseguirono l’utilitaria, esplodendo 3 colpi di pistola calibro 9x21 che infransero il lunotto dell’auto ma senza colpire gli occupanti. Valletta è ritenuto colui che fece materialmente fuoco, a Gaeta si contesta il concorso morale nell’agguato. Rispondono di porto illegale di armi e duplice tentato omicidio aggravato dalla mafiosità per il metodo usato e per aver agito per agevolare la “Società foggiana”.

A Valletta l’ordinanza cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Bari fu notificata in cella: è detenuto dal 16 novembre 2020 quando fu arrestato nel blitz “Decimabis” contro la mafia del pizzo (44 arresti) in cui è stato condannato in primo grado a 12 anni e 8 mesi per mafia e concorso in 2 estorsioni. Entrambi gli imputati si dicono innocenti, pur se negli interrogatori di garanzia all’indomani degli arresti si avvalsero della facoltà di non rispondere al giudice. La Dda aveva chiesto e ottenuto dal gip il processo immediato che salta l’udienza preliminare, fissato il 18 ottobre a Tribunale di Foggia; l’avv. Cecilia D’Alessandro per Valletta ha già avanzato richiesta di giudizio abbreviato che comporta in caso di condanna la riduzione di un terzo; anche l’avv. Rosario Marino sta valutando per Gaeta l’opzione rito abbreviato. Gli atti verranno trasmessi al gup di Bari che fisserà la data dell’udienza per requisitoria pm e arringhe.

Pentito e intercettazioni – Agli atti dell’inchiesta ci sono le dichiarazioni delle vittime scampate; le rivelazioni del pentito Carlo Verderosa; numerose intercettazioni relative principalmente a colloqui tra un capo-clan e un complice, e a messaggi tra gli imputati che pensavano di parlare liberamente su un sistema di chat crittografato. Stanchi interrogato sei giorni dopo la sparatoria ammise che ignoti da uno scooterone spararono contro lui e il cognato, aggiungendo: “non mi do una spiegazione perché qualcuno voglia assassinarmi, sono un semplice ladro, non appartengo alla criminalità organizzata”. Il cognato Di Bari invece negò d’essere rimasto vittima di un agguato. Verderosa ha riferito della decisione del clan Moretti di vendicare l’omicidio di Rodolfo Bruno colpendo esponenti del gruppo rivale Sinesi/Francavilla, e del presunto coinvolgimento di Valletta in questi progetti di morte. Per Dda e squadra mobile inoltre Gaeta in messaggi su una chat addebitò a Valletta la causa del fallito agguato, rimproverandolo. Per intercettare messaggi scambiati tra sospettati, gli investigatori hanno chiesto aiuto all’Europol che ha scoperto come violare Skyecc, un sistema di chat crittografato commercializzato da un’azienda canadese (l’abbonamento è costoso) specializzata nella fornitura di strumenti di comunicazione potenzialmente non intercettabili e quindi tali da assicurare un elevatissimo grado di riservatezza delle comunicazioni; si tratta di criptofonini, ossia di smartphone modificati antintercettazioni usando software di crittografia per proteggere i sistemi di comunicazione.

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