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Amendola, concorsi truccati: 16 casi sospetti, due sottufficiali foggiani al centro dell’organizzazione

 
Redazione Foggia

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Amendola, concorsi truccati: due sottufficiali foggiani al centro dell’organizzazione

L'inchiesta nasce dalla rivelazione di un genitore a un carabiniere sulle somme versate, anche Rolex tra i regali

Sabato 17 Giugno 2023, 13:41

Sono trentanove gli indagati dell’inchiesta di Procura e carabinieri del Ros sui presunti illeciti per concordare le procedure di selezione relative al reclutamenti sia nell’ambito delle forze armate (volontario in ferma provvisoria di uno e quattro anni, marescialli Aeronautica militare, allievi marescialli dell’Aeronautica, ufficiali piloti Aeronautica, manutentori Aeronautica) sia delle forze dell’ordine: allievi carabinieri e marescialli della Guardia di Finanza.

I trentanove indagati sono accusati a vario titolo di venticinque imputazioni per fatti avvenuti nel 2022 tra Foggia, Torremaggiore e Mattinata; contestati sedici episodi di traffico di influenze illecite; sei di corruzione; due di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; e un episodio di sostituzione di persona.

Indagati un ufficiale dell’Aeronautica militare; quattro sottufficiali; un ufficiale in pensione; un dipendente del ministero della pubblica istruzione; un ufficiale della Guardia di Finanza; un medico del pronto soccorso (per una presunta visita medica falsa con sette giorni di riposo prescritti a una indagata); e per lo più genitori di candidati ai concorsi che pagavano per il reclutamento dei propri figli nei vari concorsi a cui si sottoponevano. Stando ai capi d’imputazione, le somme promesse e/o versate variano dai 1500 euro (per una singola intermediazione) a 5mila, ma si sale sempre su fino a 8mila, 15mila, 20mila, 30mila, 40mila, 50mila, 60mila, 100 mila e fino all'iperbolica somma di 130mila euro provento della maxi combine ai danni di molti altri ignari partecipanti ai singoli concorsi delle forze armate. In una occasione furono regalati anche due orologi Rolex in cambio della truffa concorsuale.

Il Giudice per le indagini preliminari Antonio Sicuranza in parziale accoglimento delle richieste della Procura ha firmato sei ordinanze cautelari: viene disposto il carcere per Aldo Caurio, 49 anni di Foggia, sottufficiale dell’Aeronautica militare in servizio presso il 32° stormo di Amendola; e per Gennaro Sorgente, 55 anni, foggiano, sottufficiale dell’Aeronautica militare in servizio al Trentaduesimo stormo di Amendola.

Arresti domiciliari inoltre per Arturo Salza, 51 anni, napoletano residente a Roma, sottufficiale dell’Aeronautica militare. Obbligo di dimora per Mario Giovanni Taddeo, 61 anni originario di Airola (Benevento), dipendente del ministero della pubblica istruzione. Misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici e servizi per quattro mesi per Massimo Mastore, 54 anni di Bari residente a Martina Franca, ufficiale della Aeronautica militare in servizio alla scuola volontari; altra misura interdittiva per Raffaele D’Eramo, 57 anni, Tivoli (Roma), luogotenente dell’Aeronautica militare e in servizio effettivo al centro di selezione di Guidonia Montecelio nel Lazio.

Resta invece al momento sospesa la posizione di un altro militare foggiano, un ventiseienne sottufficiale dell’Aeronautica militare: il Gip Sicuranza dovrà valutare se disporre anche per lui la sospensione dal servizio dopo l’interrogatorio a cui verrà sottoposto.

I DUE SOTTUFFICIALI FOGGIANI AL CENTRO DELLA RETE

«Questa inchiesta prende spunto da una relazione di servizio dei carabinieri del comando provinciale di Milano e del relativo reparto operativo, con cui si evidenziavano presunte attività illecite poste in essere da sottufficiali dell’Aeronautica militare in servizio presso l’aeroporto militare di Amendola vicino Foggia. In particolare tale… padre dell’aviere… in servizio presso il 51° stormo di Istrana, in provincia di Treviso, confidò a un ufficiale del reparto di aver consegnato a Aldo Caurio, sottufficiale dell’Aeronautica in servizio al 32° stormo di Amendola, una somma di denaro per far superare al figlio il concorso da Vfp1 (volontario in forma prefissata di 1 anno) nell’Aeronautica militare; e di aver elargito altro denaro a Caurio per consentire al figlio di superare il concorso da Vfp4 (volontario in forma prefissata di 4 anni). Parte del denaro gli era stata peraltro restituita perché il figlio non aveva superato il relativo concorso. Il genitore dell’aviere aggiunse che il denaro era necessario per corrompere i membri delle commissioni concorsuali, e in particolare lo psicologo che avrebbe esaminato gli aspiranti, in quanto Caurio non poteva intervenire nelle altre prove preliminari».

Così il Gip del Tribunale di Foggia Antonio Sicuranza sintetizza in un passaggio delle 604 pagine dell’ordinanza cautelare l’indagine di Procura e carabinieri del Ros sfociata 48 ore fa nel blitz con 6 ordinanze cautelari: 2 in carcere nei confronti di sottufficiali di Amendola tra cui Caurio; 1 ai domiciliari; 1 obbligo di dimora; 2 sospensioni dal servizio per 4 mesi.

A pagare ingenti somme, da 8mila sino a 130mila euro stando ai capi d’imputazione, sarebbero stati genitori e parenti di aspiranti candidati a concorsi nelle forze armate (e in particolare nell’Aeronautica) e nelle forze dell’ordine (reclutamento carabinieri e finanzieri). Il presunto sistema di tangenti è stato svelato - stando alla tesi accusatoria - attraverso testimonianze, intercettazioni, acquisizioni documentali, sequestri del novembre scorso quando gli investigatori eseguirono una mezza dozzina di perquisizioni mirate in abitazioni e uffici di appartenenti alle forze armate.

«Dalle indagini è emersa l’esistenza di una consorteria criminale - prosegue l’analisi del gip - con al vertice Caurio e Gennaro Sorgente (anche lui sottufficiale in servizio a Amendola finito in carcere) il cui oggetto sociale era un lucroso mercimonio per favorire il reclutamento all’interno di forze armate e di polizia di chi era disposto a pagare le somme richieste con queste modalità: i giovani aspiranti venivano avvicinati attraverso il passaparola e le conoscenze che Sorgente e Caurio hanno all’interno dell’Aeronautica; la trattativa iniziale avveniva tra gli aspiranti, loro familiari e Caurio che spiegava l’iter da seguire, dava consigli e faceva frequentare presso la propria abitazione un corso di preparazione, poi interveniva Sorgente per la parte attinente alle prove fisiche del concorso».

Il passo successivo sarebbe stato la richiesta di soldi da parte dei due sottufficiali «utilizzando un vero e proprio tariffario modulato, per così dire, sullo stato di avanzamento del concorso, ottenendo una certa somma al termine delle prove concernenti gli accertamenti medici-fisici-psicologici, e la rimanente parte della somma concordata alla pubblicazione della graduatoria finale».

A dire del gip «le indagini hanno permesso anche di delineare una diversa linea operativa, dovendo distinguere se il concorso riguardava l’arruolamento nell’Aeronautica militare o altre forze armate o di polizia», in quanto variavano i contatti-complicità. «Caurio si occupava anche della parte didattica, stabilendo incontri periodici a casa sua con gli aspiranti nel corso dei quali somministrava test recuperati da varie fonti, facendo eseguire anche simulazioni delle varie fasi concorsuali. La riscossione delle somme pattuite, quasi sempre da parte dei genitori degli aspiranti, avveniva indistintamente con Caurio o Sorgente: c’era una cassa comune nella diretta disponibilità di Caurio. In un paio d’anni i due indagati sono stati capaci di attenzionare numerosi concorsi nelle forze armate e di polizia, facendosi consegnare denaro o altri beni (in una circostante anche orologi marca Rolex) per influire sulle procedure di reclutamento».

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