Sabato 06 Settembre 2025 | 11:09

Covid, il caso della Rsa foggiana può sballare i conti sanitari

 
Massimiliano Scagliarini

Reporter:

Massimiliano Scagliarini

Covid, il caso della Rsa foggiana può sballare i conti sanitari

Universo Salute presenta decreto ingiuntivo da 1,7 mln: nessuna altra struttura pugliese pagata per i ricoveri durante l’emergenza

Giovedì 08 Giugno 2023, 12:49

Nei mesi convulsi dell’emergenza covid la ricerca spasmodica di posti letto ha portato la Regione a chiedere (anche) l’aiuto dei privati. Ma quasi tre anni dopo, i conti non sono ancora chiusi perché le strutture private non sono ancora state saldate: le cliniche accreditate hanno avuto solo il 50% del dovuto. Per le Rsa, invece, la tariffa non è mai stata stabilita e dunque le Asl non avrebbero potuto pagare. Almeno sulla carta.

È per questo che una causa in corso davanti al Tribunale di Foggia rischia di far saltare i conti della sanità pugliese: la Universo Salute, che gestisce le Rsa ex Don Uva tra Foggia e Bat, chiede infatti di essere pagata 250 euro al giorno per ciascun paziente covid ricoverato tra 2020 e 2021.

La cifra è enorme, se si pensa che la tariffa regionale per la Rsa ordinaria è di 105 euro al giorno e che, soprattutto, i 250 euro al giorno sono di molto superiori alla tariffa riconosciuta dalla stessa Regione per i ricoveri ospedalieri covid. Eppure nel 2021, a fronte di fatture emesse per 2,2 milioni di euro applicando i 250 euro al giorno, l’ex direttore generale della Asl di Foggia, Vito Piazzolla, ha erogato alla Universo Salute «in via provvisoria» un anticipo del 50%: ovvero circa 1,1 milioni sulle fatture emesse fino a quel punto per 2,2 milioni di euro.

Nel febbraio scorso la società, tramite uno studio legale, ha così chiesto alla Asl il saldo per i ricoveri effettuati da aprile 2020 a giugno 2021 per 1,7 milioni. La Asl, con il nuovo direttore generale Antonio Nigri, ha risposto negativamente: ovvero ha precisato che il credito vantato dalla Universo Salute non era né certo, né liquido né tantomeno non esigibile. Dall’esame dei documenti, infatti, oltre a varie irregolarità formali è emerso che la tariffa di 250 euro al giorno applicata da Universo Salute era stata determinata sulla base di una perizia. E la Asl, nel 2021, pur non potendolo fare (è la Regione a stabilire le tariffe) l’aveva presa per buona.

Le carte di questa vicenda sono state acquisite dalla Finanza, perché - tra l’altro - le fatture risultavano cedute: la Procura sta facendo le sue valutazioni. Ma nel frattempo Universo Salute, come è suo diritto, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Foggia un decreto ingiuntivo da 1,7 milioni che è stato notificato alla Asl. Ed è qui che comincia il problema.

La Asl di Foggia (con l’avvocato Maria Teresa Antonucci) si è opposta al decreto ingiuntivo, presentando anche una domanda riconvenzionale. Il tema, tecnicamente complesso, è abbastanza semplice: l’azienda sanitaria sostiene da un lato che non esiste un contratto in cui sia fissata la tariffa di 250 euro al giorno, che le prestazioni fatturate coprono anche periodi precedenti all’autorizzazione regionale e posti letto in eccesso, e che non vi è prova di «prestazioni aggiuntive» che possano giustificare una tariffa maggiore rispetto a quella ordinaria della Rsa. D’altro canto, dice la Asl di Foggia, per lo stesso servizio covid la retta concordata da Universo Salute con la Asl di Potenza (per la sua struttura lucana) era di 150 euro al giorno. La conclusione del ragionamento è insomma che i soldi già versati nel 2021 coprono ampiamente il servizio, e anzi - probabilmente - esiste un credito a favore della Asl.

La controversia dovrà dunque essere definita dal giudice civile, cui la Asl chiede di espletare una ctu e di revocare il decreto ingiuntivo. Ma la vicenda viene seguita con particolare interesse dalla Regione, perché potrebbe avere conseguenze disastrose per i bilanci delle Asl.

Il dipartimento Salute (si veda l’articolo in alto) ha infatti già provveduto a riconoscere alle Asl i maggiori costi collegati all’assistenza covid. Finora, per i soli ricoveri ospedalieri covid effettuati dai privati, a luglio 2022 la Regione ha recepito quanto previsto dal decreto ministeriale (184 euro per i posti di medicina), liquidando solo il 50% del dovuto. Alle Rsa, invece, non è stato pagato nulla nonostante le richieste pressanti delle associazioni di categoria. Sul caso delle tariffe di Universo Salute, aveva chiesto lumi nel 2021 l’allora consigliere regionale Ignazio Zullo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)