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«Durum Days» sul grano duro: a Foggia summit nazionale

 
Redazione Foggia

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«Durum Days» sul grano duro: a Foggia summit nazionale

Divampa la polemica sulla quantità di frumento italiano nella pasta prodotta dai marchi più noti, appello al ministro

Mercoledì 17 Maggio 2023, 10:42

FOGGIA - Quarantamila firme, ma numeri prevedibilmente ancora in crescendo, quelle raccolte dalla petizione nazionale (https://chng.it/zVC8sWyT75) lanciata dalla Cia Agricoltori Italiani a difesa del grano duro nazionale e della pasta con grani effettivamente italiani così si legge sulle etichette di quasi tutte le più rinomate marche in commercio. L’iniziativa punta a richiedere l’attivazione da parte del governo delle misure che tutelino i consumatori e permettano ai produttori cerealicoli di coltivare grano in condizioni migliori di quelle attuali. «Le adesioni cresceranno ancora - dichiara Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani - porteremo quelle firme sul tavolo del ministro Lollobrigida: è ora che la Sovranità Alimentare si trasformi da slogan vuoto e politiche concrete».

È il giorno del grano duro a Foggia, tornano infatti i “Durum Days”, l’evento  internazionale  organizzato dalla  filiera del grano duro  per fare il punto sulla produzione di grano duro attesa in Italia e nel mondo. Inizio dei lavori in programma dalle ore 9 alle 17, presso l'auditorium della Camera di Commercio.

«I Durum Days - informa una nota - sono organizzati e promossi da Assosementi, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Compag, Italmopa, Unione Italiana Food, con la partnership tecnica di Areté, con la collaborazione del Crea e la partecipazione in veste di sponsor di Syngenta-PSB».

Insieme alla  consueta retrospettiva di scenario dedicata al settore, sono previste due sessioni tecniche, rispettivamente sulla nuova Politica Agricola Comune e sui mercati, che saranno seguite da due tavole rotonde. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, avrà luogo il "Durum Science Workshop" dal titolo: «La produzione di grano duro dopo il 2020: soluzioni e prospettive per una intensificazione sostenibile».

«Le quotazioni del grano duro italiano, in meno di un anno, sono passate da 580 euro/tonnellata del giugno 2022 agli attuali 360 euro/tonnellata. Mentre il valore riconosciuto ai produttori italiani diminuisce, il prezzo pane e pasta aumenta. Sul crollo delle quotazioni - viene rilevato in una nota di accompagnamento alla giornata - incide l’arrivo massiccio in Italia di grano proveniente dall’estero, in quantità crescenti dall’Ucraina».

«Il grano ucraino ha un prezzo inferiore, ed è quindi molto appetibile per le industrie molitorie e quelle della pasta», precisa Angelo Miano, presidente della Cia Agricoltori per la provincia di Foggia, l’area che detiene il primato della produzione di grano duro in Italia. «Il grano ucraino costa meno di quello italiano perché ha costi di produzione inferiori ai nostri. In Ucraina, inoltre, non vigono le normative Ue sull’uso di pesticidi e sugli standard di qualità e sicurezza alimentare. Non è concorrenza tra poveri, perché a essere ricchi e ad arricchirsi ancora di più sono soltanto le grandi aziende produttrici che in Ucraina hanno il controllo totale della produzione cerealicola del loro Paese», denuncia ancra Miano.

«Non contestiamo la necessità di importare una quota di grano dall’estero per coprire parte del fabbisogno industriale - spiega Sicolo - ma temiamo che quella quota si avvii a essere maggioritaria e che l’aumento incontrollato delle importazioni porti alle estreme conseguenze una dinamica già in atto: la riduzione progressiva della produzione di grano italiano, la chiusura di centinaia di aziende cerealicole e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Di questo parlereremo ai Durum Days di Foggia, sperando vivamente che il ministro Lollobrigida accolga il nostro invito a esserci e a confrontarsi con noi».

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