FOGGIA - È uno dei grandi misteri della sanità foggiana: mai finora il policlinico di Foggia ha potuto fare affidamento su un reparto oncologico dotato di assistenza sanitaria h24 e su strutture di ricovero. «È come se a un individuo mancasse un braccio…», sintetizza il direttore generale Giuseppe Pasqualone, deciso ad aprire la nuova struttura complessa «al massimo entro fine anno», annuncia alla Gazzetta. L’Oncologia, probabilmente il vero male del secolo, dovrebbe contare inizialmente su 10-15 posti letto e continuerà ad avere una struttura satellite all'interno dell'ospedale Lastaria di Lucera per le attività di ambulatorio secondo lo schema già in essere. Solo che nella precedente pianificazione dell'ex direttore generale Vitangelo Dattoli i posti letto erano destinati (e furono anche aperti per un breve periodo) nel nosocomio lucerino che tuttavia andò in affanno a causa della pandemia e fu poi costretto a battere in ritirata senza personale medico e paramedico a sufficienza. Così oggi sia le unità oncologiche di Foggia che di Lucera svolgono attività di day service, i pazienti fanno la chemioterapia e poi tornano a casa. Chi necessita di ricovero viene parcheggiato in Medicina o in altre strutture specialistiche secondo la patologia.
Un’organizzazione non consona a un policlinico che aspiri ad elevare il livello di assistenza facendosi carico anche di bisogni emergenti e di patologie vischiose come la procreazione mediamente assistita, il cambio di sesso, i disturbi alimentari secondo i piani annunciati dalla direzione generale.
«Non possiamo fermarci alle enunciazioni - promette Pasqualone - sull’Oncologia abbiamo le idee chiare. Ne parlerò con il rettore Lo Muzio (peraltro un medico: ndr) abbiamo la necessità di sopperire a una grave lacuna dell’assistenza ospedaliera in Capitanata. Probabilmente dovremo interrompere qualche meccanismo - aggiunge il manager - tenere aperto un reparto con i posti letto comporta lavoro aggiuntivo, maggiori responsabilità anche nel ricoverare pazienti critici. Parliamo di una struttura complessa, non di incarichi complessi da assegnare ai medici… Anch’io sarei in grado di ricevere 2mila lettere positive sul mio operato al giorno se lo volessi», la chiosa sibillina del «dg» che mal sopporta le lettere di ringraziamento diffuse dai pazienti (scritte su input del personale interno?).
Ma l’attualità della sanità pugliese rivela anche una situazione finanziaria da capogiro anche se Pasqualone si sforza di non pensarci. L’ex commissario parla in questi termini del quadro finanziario del policlinico foggiano: «Abbiamo ancora il segno meno, perdiamo 400mila euro l’anno ma il rosso era di 1,5 milioni nel 2022. Abbiamo una perdita, ma la stiamo recuperando». Ma il deficit generale resta alto dopo la bufera del Covid: «Dovrebbe aggirarsi intorno ai 78 milioni, a breve avremo il dato definitivo. Un dato che non mi preoccupa: ogni anno, infatti, la Regione integra l’assegnazione in funzione dei risultati. E le nostre performance sono buone: già nel '22 abbiamo ridotto le spese, senza però riuscire a eliminare il passivo a causa delle spese aumentare per la bolletta di luce e gas, quasi 8 milioni di euro in più».
I sindacati sollecitano nuove assunzioni nel comparto (infermieri e operatori socio-sanitari): «Abbiamo incrementato il personale di 520 nuove unità, ma razionalizzato la spesa rispetto ai tempi della pandemia quando si contavano più di mille nuove figure». Sui grandi appalti (nuovo monoblocco, torri degli ambulatori) ci sarà ancora da attendere: «Stiamo per mettere in funzione il nuovo blocco operatorio (8 sale: ndr), quanto al monoblocco l’area tecnica bandirà la gara non appena ci sarà consegnato il progetto. Dovrà essere abbattuto e ricostruito, una gara da 40 milioni che conto di aggiudicare entro fine anno».
Capitolo medici, il Pronto soccorso sembra aver trovato pace dopo il trasloco nel Deu. Solo un problema logistico, non eravate sottorganico? «Sui medici più in generale riusciamo a essere più attrattivi rispetto a un ospedale normale, in quanto policlinico. Quanto al Pronto soccorso, la nuova norma sulle prestazioni aggiuntive remunerate con tariffa più alta permette di allargare i termini con il reclutamento degli specializzandi, lo stiamo facendo anche per l'ospedale di Lucera. Non siamo più in sofferenza, ma non bisogna mollare la guardia».