SAN GIOVANNI ROTONDO - Tre condanne a complessivi 15 anni e 6 mesi di reclusione a fronte dei 30 anni e 4 mesi chiesti dal pm, nel processo abbreviato a tre giovani incensurati accusati di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni ai danni di due donne stuprate a San Giovanni Rotondo il 13 agosto 2021 e il 27 gennaio 2022. Il gup del Tribunale di Foggia Antonio Sicuranza, considerato lo sconto di un terzo della pena previsto dal giudizio abbreviato, ieri mattina ha inflitto 7 anni e 8 mesi a A.A.P.A. di 22 anni di San Giovanni Rotondo; 4 anni al compaesano Matteo Miglionico ventunenne, imputati di entrambe le aggressioni; 3 anni e 10 mesi la pena comminata a Giuseppe Tancredi, 21 anni di San Marco in Lamis, coinvolto nell’aggressione del 27 gennaio di un anno fa.
Miglionico e Tancredi hanno beneficiato delle attenuanti generiche, escluse per A.A.P.A.; per i due sangiovannesi accusati di entrambi gli stupri il giudice ha ritenuto la continuazione tra i reati, mentre il pm chiedeva condanne autonome. I tre presunti violentatori furono arrestati dai carabinieri il 12 febbraio 2022 su ordinanze cautelari in carcere: da tempo sono ai domiciliari. Nell’udienza del 6 marzo il pm Roberto Galli aveva chiesto 14 anni e 8 mesi per A.A.P.A.; 10 anni per Miglionico; e 5 anni e 8 mesi per Tancredi. I tre imputati dovranno inoltre risarcire i danni alla donna stuprata a gennaio costituita parte civile con l’avv. Giuseppe Falcone. Gli avv. Luigi Marinelli, Luigi Augello (per A.A.P.A.), Michele Sodrio, Emiliano D’Onofrio (per Miglionico) e Angelo Pio Gaggiano (per Tancredi) chiedevano l’assoluzione e in subordine la condanna al minimo della pena. La difesa farà appello contro il verdetto di primo grado.
Modalità analoghe per i due stupri: vittime caricate a forza in auto, portate in luoghi isolati alla periferia di San Giovanni Rotondo, picchiate, minacciate, violentate e abbandonate in strada. La prima a denunciare quanto successo fu la donna aggredita la notte del 27 gennaio di un anno fa. Sulla scorta degli elementi raccolti - racconto della vittima, video davanti al locale dove la donna fu aggredita e costretta a salire su una «Ford Fiesta» - i Carabinieri identificarono i tre imputati e il gip dopo pochi giorni accolse la richiesta del pm e ne ordinò l’arresto e il trasferimento in carcere.
«Sono ragazzi tendenzialmente dediti a osservare le leggi del branco - scrisse il giudice nell’ordinanza cautelare - ,e la cui indole delinquenziale è così consolidata da riesplodere alla prima occasione, il che tradotto sul piano giuridico equivale al rischio di recidiva attuale e concreto. A questo rischio si affianca quello dell’inquinamento delle fonti di prova viste le minacce di morte rivolte dai tre indagati alla vittima per indurla a non riferire le violenze subite, minacce sublimate nella frase che Tancredi avrebbe pronunciato: meglio che la uccidiamo, altrimenti ci va a denunciare».
Il 18 febbraio 2022, sei giorni dopo gli arresti, nella caserma dei carabinieri di San Giovanni Rotondo si presentò una seconda donna amica della vittima dello stupro di gennaio: raccontò d’aver subito un’analoga aggressione da due delle persone arrestate (e indicò i nomi di battesimo di A.A.P.A. e Miglionico) la sera del 13 agosto 2021: anche lei aggredita in strada, caricata a forza in auto, portata in periferia, pestata, violentata e abbandonata in campagna. Non aveva denunciato prima quanto successo, disse la donna, perché terrorizzata dalle minacce di morte ricevute.