FOGGIA - C’è anche un notaio indagato per concorso in turbativa d’asta e falso tra gli 11 destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm Anna Landi, che ha chiuso l’inchiesta su presunte irregolarità in 5 appalti e affidamenti lavori per complessivi 8 milioni banditi dal Policlinico di Foggia: riqualificazione e attivazione di 8 sale operatorie; gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici; viabilità interna e accessi carrabili e pedonali; attività di taglio e piallatura legno; gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici. L’accusa contesta a vario titolo 9 imputazioni per fatti tra il 2018 e il 2021: 3 concussioni; 5 turbative d’asta e /o turbata libertà del procedimento di scelta del contraente; 1 falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in relazione ad una presunta falsa delega.
Il blitz della Guardia di Finanza il 17 gennaio portò a 4 arresti: carcere (dal 7 marzo ha ottenuto gli arresti domiciliari fuori regione) per il funzionario ospedaliero Massimo De Santis, principale indagato dell’inchiesta accusato delle concussioni, di turbative d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente; domiciliari per Nicola Stefanelli, Giovanni Amoruso e Marco Labianca, accusati di turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del procedimento di scelta del contraente e rimessi in libertà dal Tribunale del riesame di Bari il 6 febbraio. Rispetto alle ipotesi di reato inizialmente contestate dalla Procura, adesso due imprenditori – Matteo D’Augelli e Giuseppe Fiorino - non sono più indagati perché avrebbero corrotto De Santis per ottenere appalti e lavori in cambio di regalie e lavori a casa, ma sono ritenuti vittime di concussione da parte del funzionario ospedaliero: D’Augelli e Fiorino sono comunque indagati per turbata libertà degli incanti.
Gli 11 indagati destinatari dell’avviso di chiusura indagini, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, sono 2 funzionari ospedalieri: Massimo De Santis, 62 anni di Foggia, già dirigente dell’area di gestione tecnica, coinvolto in tutti e cinque gli appalti e che risponde di concussione e turbativa d’asta; e Luigi Borrelli, 53 anni di Cerignola, con analoghe mansioni, accusato di turbativa d’asta per i lavori di viabilità interna agli OO.RR. Ci sono poi 7 imprenditori/legali rappresentati di aziende indagati per turbativa d’asta: Nicola Stefanelli, 56 anni di Bari, rappresentante legale della «Esse ingegneria», progettista della gara per l’attivazione delle sale operatorie e dirigente pro tempore degli ospedali riuniti; Marco Labianca, 35 anni di Valenzano, legale rappresentante della «Airleg»; Giovanni Amoruso, 58 anni di Bari, contact manager della «Siram spa» (Siram-Aileg sarebbero state favorite per vincere l’appalto per le sale operatorie); Giuseppe Fiorino, 48 anni di Altamura, amministratore di fatto della «Item Oxigen», interessata all’affidamento della gestione degli impianti gas medicinale; Domenico Cuoco, 50 anni, napoletano residente a Foggia, amministratore e legale rappresentante della «Gami impianti»; Michele Iatarola, 55 anni, foggiano, legale rappresentante della «Imtec srl» (le due aziende interessate alla gara per la manutenzione degli impianti elettrici; per i due manager ipotizzato anche il falso); e Matteo D’Augelli, 43 anni, foggiano, amministratore unico della «Fidati srls» interessata alla gara per gli impianti elettrici. Gli ultimi due indiziati sono il notaio Rocco Di Taranto, 59 anni di Foggia, indagato con Cuoco e Iadarola per la presunta turbativa d’asta in relazione alla gara per la gestione degli impianti elettrici; e Sergio La Mura, 61 anni, milanese, consulente esterno della «Airelg», indiziato di concorso in turbativa d’asta per l’appalto relativo all’attivazione delle sale operatorie. Gli indiziati respingono le accuse.
Dal momento della notifica dell’avviso di chiusura indagini a indiziati e legali, la difesa che ora ha accesso a tutti gli atti d’inchiesta avrà 20 giorni per chiedere nuove indagini, sollecitare interrogatori, depositare memorie. Poi il pm tirerà le somme e deciderà se e per chi chiedere il rinvio a giudizio.