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Foggia, quindici gli omicidi in un solo anno: ben tre sono stati commessi da minori

 
Redazione Foggia

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Foggia, quindici gli omicidi in un solo anno: ben tre sono stati commessi da minori

I moventi tra i più disparati: mondo criminale, gelosia, vendetta, femminicidio

Mercoledì 28 Dicembre 2022, 11:12

Quindici omicidi, 16 vittime, 8 delitti scoperti con l’arresto dei presunti responsabili, 3 commessi da minorenni (mai così tanti), 5 maturati nel mondo della criminalità, 3 per gelosia, 2 in ambito familiare, 3 forse per vendicare altri morti, 1 per un raptus di follia, 1 per soldi, 1 femminicidio. I numeri raccontano la scia di sangue del 2022. Più omicidi rispetto agli ultimi 4 anni: furono 10 nel 2021 e 2020; 11 con 14 vittime nel 2019; 14 nel 2018. A Foggia 5 omicidi, 3 a San Severo, 2 a Orta Nova, 1 a Cerignola con due vittime, Manfredonia, Apricena, Zapponeta e Marina di Lesina.

Indagini “facili” - Gli 8 delitti risolti sono una risposta a una delle tante maglie nere di Foggia e provincia assegnate da statistiche e classifiche, in questo caso quella del maggio scorso che posiziona la Capitanata al secondo posto in Italia per omicidi impuniti. Ma i numeri vanno anche letti. Degli 8 delitti scoperti, i sospettati si sono costituiti in 4 casi: gli omicidi di Salvatore Lombardi dell’8 aprile e di Francesco Pio D’Augelli del 18 luglio commessi da minorenni a San Severo; quello di Nicola Di Rienzo del 27 novembre a Foggia ammazzato sempre da un minore; e di Andrea Gaeta a Orta Nova ucciso il 3 settembre da Mirko Tammaro. In altre 3 circostanze i presunti autori sono stati trovati sulla scena del delitto nell’immediatezza del fatto: il parricidio di Ennio Pompeo Favilla del 28 ottobre a San Severo; il femminicidio di Giovanna Frino del 16 dicembre a Apricena; l’accoltellamento a morte del romeno Ion Meluselu l’8 settembre nelle campagne di Manfredonia dopo un litigio con un connazionale. Nell’ottavo caso, il duplice omicidio di Gerardo Cirillo e del figlio Pasquale Davide nelle campagne di Cerignola scoperto il 31 luglio, le indagini e le intercettazioni hanno portato al fermo 3 giorni dopo del bracciante trinitapolese Giuseppe Rendina, che a fine settembre ha confessato.

Impuniti - Irrisolti al momento i 5 omicidi maturati nel mondo della criminalità: a Foggia uccisi a colpi di pistola Roberto Russo il 25 marzo; Alessandro Scrocco il 17 maggio; Alessandro Scopece l’11 luglio; e Agostino Corvino del 3 novembre; a Marina di Lesina il 13 agosto agguato fatale per il sanseverese Maurizio Cologno. Nessun arresto eseguito anche per le morti a colpi d’arma da fuoco di Giuseppe Ciociola, agricoltore ammazzato nelle campagne di Zapponeta il 12 marzo (sospettato il bracciante poi arrestato per il duplice omicidio di Cerignola); e di Gerardo Lorenzo Tammaro del 3 ottobre a Orta Nova, padre di Mirko arrestato un mese prima per l’omicidio Gaeta.

La gelosia – E’ il movente ipotizzato per 3 fatti di sangue: il diciassettenne Francesco Pio D’Augelli (18 luglio) accoltellato a San Severo da un altro ragazzo, con cui aveva litigato per via del messaggi social che indagato e fidanzata della vittima si erano scambiati mesi prima; il ventunenne Andrea Gaeta (3 settembre, Orta Nova) ucciso a colpi di pistola da Mirko Tammaro, che aveva visto l’ex fidanzata in compagnia delle vittima e di altri coetanei; la barista Giovanna Frino di 44 anni (Apricena, 16 dicembre) freddata in casa a colpi di pistola dal marito Angelo Di Lella, ex guardia giurata.

Follia e soldi – In corso una perizia psichiatrica per accertare se Donato Paolo Favilla, affetto da schizofrenia e in cura da decenni, fosse capace di intendere e volere quando il 28 ottobre accoltellò in casa a San Severo il padre di 98 anni, forse accusandolo per il volume alto della televisione. Un debito non saldato di 20mila euro da parte di Rendina è ritenuto invece il movente del duplice omicidio dei Cirillo a Cerignola del 31 luglio. Da accertare invece la causale della morte di Nicola Di Rienzo, 21 anni, foggiano, assassinato in città il 27 settembre da uno studente di 17 anni; si è costituito e ha confessato di aver sparato al conoscente perché minacciato e perché non voleva più rubare con la vittima e per conto della vittima. Cchi indaga sospetta invece che quanto successo possa essere legato a contrasti nella gestione di furti e scippi.

Ipotesi vendetta - L’ipotesi di omicidi per vendicare altri morti, e solo di ipotesi investigative si tratta, si affaccia invece per 3 omicidi. A sparare a Salvatore Lombardi l’8 aprile a San Severo è stato un ragazzo subito costituitosi, figlio di un uomo ucciso l’anno prima, delitto di cui era sospettato proprio Lombardi (il ragazzo ha confessato d’aver ammazzato il concittadino non per vendicare il genitore ma temendo di essere ammazzato a sua volta). Alessandro Scrocco, il giovane detenuto in semilibertà ammazzato davanti al carcere di Foggia dove faceva rientro la sera del 17 maggio, stava finendo di scontare una condanna a 15 anni per l’omicidio di un vicino di casa compiuto il 2 gennaio 2010: agguato di mala al momento impunito, in cui si è valutata anche la pista della vendetta. Come questa ipotesi è al vaglio di chi indaga sulla morte di Gerardo Tammaro, padre di famiglia assassinato platealmente la mattina del 3 ottobre in strada a Orta Nova da 2 killer in moto al momento ignoti: un mese prima la vittima aveva convinto il figlio Mirko a costituirsi dopo aver sparato a Andrea Gaeta, figlio del boss locale.

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