FOGGIA - L'ennesimo incidente sul lavoro in Capitanata «è una tragedia la cui responsabilità è nel modello produttivo di un settore in cui operano aziende senza scrupoli e regole, senza controlli pubblici e in cui vige il massimo ribasso», denuncia la Fiom Cgil che ha proclamato per domani due ore di sciopero a fine turno dei lavoratori addetti alla manutenzione di pale e pannelli per la produzione di energie rinnovabili. Il lavoratore morto venerdì pomeriggio a Ordona, precipitato da una torre in un parco eolico mentre faceva manutenzione era un operaio metalmeccanico che «lavorava per una ditta in appalto della Siemens Gamesa».
«Proprio in queste settimane - affermano in una nota congiunta Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore eolico, e Marco Potenza, segretario generale Fiom-Cgil di Foggia - siamo stati costretti, infatti, a sollecitare più volte alla multinazionale che gestisce i parchi eolici di diverse Regioni del Mezzogiorno, un incontro sindacale e la fornitura dell’elenco delle ditte in appalto come previsto dal contratto nazionale. Entrambe le richieste sono state disattese dalla Siemens Gamesa, che non rispetta il contratto collettivo nazionale di lavoro e mette in atto comportamenti antisindacali. Chiediamo un incontro alla Prefettura e all’Ispettorato del lavoro - affermano i due sindacalisti - perché è inammissibile che queste multinazionali straniere operino, tanto più in un momento in cui il ricorso alle energie rinnovabili dovrà necessariamente crescere, generando abusi e irregolarità a scapito dei lavoratori del settore. Occorre non solo chiarire le circostanze di questo inaccettabile infortunio mortale - incalza la Fiom - ma mettere in campo un tavolo di controllo pubblico sul settore per ripristinare la legalità. Che nessuno pensi che la transizione ecologica ed energetica in questo Paese, sempre più urgente, si possa raggiungere in spregio alla vita, ai diritti e alle condizioni dei lavoratori del settore».
I sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno convocato l'assemblea provinciale unitaria sulla salute e sicurezza che si terrà all’Auditorium Formedil di Foggia. «Ribadiamo la nostra richiesta al Prefetto di Foggia Maurizio Valiante perché convochi immediatamente il Tavolo permanente sul lavoro e sulla sicurezza. Dall’inizio del 2022 - sottolineano i segretari di Cgil, Cisl e Uil - sono quasi 700 i morti sul lavoro in Italia, una media di 3 al giorno, e lo scorso anno sono state oltre una ventina le vittime in provincia di Foggia».
«Si eludono le norme sempre più spesso perchè erroneamente si pensa che la sicurezza sui luoghi di lavoro sia un costo e non un investimento - sottolineano i segretari provinciali Carmeno (Cgil), Costantino (Cisl) e Maggio (Uil) - i controlli sono insufficienti e non bastano da soli a bloccare gli incidenti. È un fenomeno di sottocultura, pericolosamente molto diffuso sui territori. Le richieste di Cgil, Cisl e Uil sono chiare e precise e vanno dall’utilizzo delle risorse del PNRR ai criteri di qualificazione vincolanti per le imprese, dal potenziamento della formazione e dell’addestramento per le lavoratrici ed i lavoratori ad un rafforzamento dei controlli e dell’azione ispettiva, da un coordinamento all’interno del sistema di vigilanza, che coinvolga anche le forze sociali, all’introduzione della ‘salute e della sicurezza del lavoro’ tra le materie scolastiche».