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Omicidio Fabbiano, il Comune di Vieste si costituisce parte civile

 
Redazione online

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Omicidio Fabbiano, il Comune di Vieste si costituisce parte civile

Fabbiano ed il luogo del delitto

Il sindaco Nobiletti e il processo per la faida tra clan: «Dovere morale nei confronti della cittadinanza»

Sabato 19 Marzo 2022, 08:15

08:17

FOGGIA - Il Comune di Vieste, con atto di giunta, comunica che «si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio di Antonio Fabbiano, freddato in un agguato nell'aprile del 2018. Per quell'omicidio risulta rinviato a giudizio Giovanni Iannoli.  L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 25 marzo».

Il sindaco Giuseppe Nobiletti spiega che «il Comune di Vieste è istituzione ed ente di prossimità della comunità cittadina, soprattutto in relazione alla salvaguardia di quei suoi valori di riferimento in tema di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblici, di tutela della convivenza libera, civile e democratica, di rispetto della legalità e di salvaguardia della libera iniziativa economica. In tale senso la costituzione di parte civile nel processo assume il duplice significato di un atto di tutela di quei valori ed interessi comunitari lesi dal giogo mafioso e di atto di  contrasto alla malavita organizzata».

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa un anno fa dal gip di Bari nei confronti di Giovanni Iannoli, di 35 anni, accusato dell'omicidio di Antonio Fabbiano di 28 anni e del tentato omicidio di Michele Notarangelo di 25 anni ,avvenuti a Vieste il 25 aprile del 2018. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori quel giorno, intorno alle 22 in via Tripoli nel centro garganico ,Fabbiano e Notarangelo erano a piedi quando un commando di almeno due persone, armate di AK-47 e di pistola, ha sparato in direzione dei due. Fabbiano rimase ucciso mentre Notarangelo era riuscito ad evitare i colpi. Le indagini dei carabinieri e della polizia di Stato, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, con il contributo di un magistrato della Procura di Foggia, applicato alla Dda, hanno permesso di individuare uno degli autori dell'efferato delitto.

 

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