Foggia - È stato condannato a 24 anni di carcere, in Corte d’Assise a Foggia, Biagio Cipparano, 53 anni, reo confesso dell’omicidio di Vincenzo Paglione, 54 anni, compiuto a Manfredonia (Foggia) la mattina del 5 febbraio 2020. È stata riconosciuta l’aggravante della premeditazione, concedendo però le attenuanti generiche, cosa che gli ha evitato l'ergastolo; la pm Marina Gravina aveva chiesto 25 anni. Secondo l’accusa quella mattina Cipparano entrò litigando nell’ufficio di Paglione, consulente del lavoro, imputandogli una relazione sentimentale con l’ex moglie. La discussione degenerò poi a tal punto che Cipparano estrasse un coltello: ha inferto quindici fendenti al consulente del lavoro. Poco dopo si costituì al Commissariato di Polizia.
«Non posso dire di essere del tutto soddisfatto - dichiara il legale dell’imputato, l’avvocato Michele Sodrio - ma credo sia comunque un risultato positivo l’avere evitato l’ergastolo, perché con la premeditazione si rischiava quella pena; infatti non abbiamo nemmeno potuto chiedere l’abbreviato. Resto convinto - aggiunge - che non vi sia stata alcuna premeditazione e che la pena sia eccessiva, per questo faremo di sicuro appello».