MANFREDONIA - I numerosi interventi operati dalla Capitaneria di porto di Manfredonia finalizzati a migliorare la portualità nel pieno rispetto della legalità, non solo di Manfredonia ma anche dei numerosi approdi sparsi lungo la costiera della Capitanata, hanno innescato una serie di segnalazioni da parte dei pescatori che abitano e vivono il porto di Manfredonia, in particolare quello destinato alla marineria peschereccia. Situazioni e segnalazioni molte delle quali già note all’autorità marittima almeno per quelle di competenza, e che riguardano essenzialmente gli aspetti della sicurezza della navigazione e per le quali sono state attivate le procedure relative previste dal codice della navigazione.
Gli ultimi interventi operati dalla Guardia costiera di Manfredonia di concerto con la magistratura, hanno riguardato, come pubblicato dalla Gazzetta nei giorni scorsi, la rimozione di alcune imbarcazioni abbandonate, semiaffondate che costituivano pericolo per la navigazione nel bacino portuale. I pescatori hanno espresso «plauso e soddisfazione nei confronti dei militari della Capitaneria di porto che hanno portato a termine una operazione iniziata nel gennaio scorso», otto mesi fa il che dice quanto siano complessi i tempi della burocrazia e della giustizia.
Probabilmente sulla spinta dell’attivismo impresso dal comandante della Capitaneria di porto, capitano di fregata Giuseppe Turiano, sono state avanzate attraverso i social, segnalazioni riguardanti altre situazioni che possono creare pericolo per la navigazione nel bacino portuale. Si parla di alcune imbarcazioni affondate (è stato menzionato l’esempio del peschereccio Aurora) nel porto diversi anni fa ormai, ma anche di altre situazioni che per la loro specificità esulano dal campo di competenza dell’autorità marittima. Come ad esempio «i lavori di ristrutturazione delle banchine del porto storico effettuati alcuni anni orsono, per una spesa di dodici milioni di euro, ai quali mancano le opere riguardanti la sicurezza, come le manichette antincendio: se scoppiasse un incendio sul porto come si fa a spegnerlo? Ci sono poi» segnalano i pescatori «due bagni pubblici che dovrebbero servire per le imbarcazioni che portano i turisti, ma non funzionano; era stato finanziato per un milione mezzo di euro, un capannone dove i pescatori avrebbero dovuto riparare le reti, dove è finito? Per non parlare del dragaggio del bacino portuale».
Problematiche vecchie forse anche di decenni e dunque note, che, rileva il comandante Turiano in una nota, «sono state tutte portate all’attenzione degli enti competenti in primis l’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale e l’autorità giudiziaria, atteso che questa autorità marittima non ha la gestione del porto. Le segnalazioni e le denunce» ribadisce il comandante Turiano «vanno formalizzate presso gli uffici competenti e non su internet, e quindi chiunque voglia segnalare eventuali problematiche lo può fare nei competenti uffici. E’ chiaro poi che essendoci delle indagini in corso, non possono essere rivelate informazioni che sono al vaglio dell’autorità giudiziaria».