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Lesina, Istmo, abbattute altre due case abusive

 
Antonio Villani

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Antonio Villani

Lesina, Istmo, abbattute altre due case abusive

Prosegue l’attività congiunta tra Procura della Repubblica e Comune. In totale sono 1500 le abitazioni illegali

Martedì 16 Giugno 2020, 13:54

LESINA - Ruspe in azione sull’Istmo di Torre Mileto. Altre due demolizioni di proprietà di Maria Cocca di Apricena e di Leonardo Sassano di San Nicandro Garganico (entrambi 80enni) in località “Muro-Schiapparo”. Si tratta di opere abusive reiterate o di immobili in pericolo di crollo per perdurato abbandono.

L’esecuzione delle demolizioni è funzionale al protocollo d’intesa sottoscritto l’11 febbraio 2016 tra il Comune di Lesina e la Procura della repubblica di Foggia, al fine di accelerare le procedure di demolizione d’ufficio delle opere abusive e garantire la legalità mediante regole e procedure certe nel settore dell’edilizia residenziale abusiva.

In tale accordo è stata la stessa Procura ad individuare delle priorità, che privilegiano dapprima interventi su opere abusive in pericolo di crollo e fondate su sentenze di condanna definitiva. Il Comune di Lesina, nella ben nota fascia costiera tra Torre Mileto e il canale Schiapparo, ha verbalizzato circa 1.500 abusi edilizi e, in riferimento a tali procedimenti, sono pervenute al comune solo 760 domande di condono, negli anni, tuttora in corso di definizione. Per le demolizioni di questa prima tranche, il

Comune di Lesina ha impegnato una somma di circa 30mila euro di soldi pubblici.

Al momento è pendente innanzi al Tar un contenzioso tra l’ente e altri privati proprietari degli immobili da demolire, che hanno impugnato le ordinanze di demolizione. Questi immobili non fanno parte del gruppo del 60 abbattimenti già previsti ma rappresentano un altro filone come da protocollo di intesa tra il Comune e la Procura del Tribunale di Foggia. La priorità degli abbattimenti è finalizzata agli immobili pericolanti che, comunque, hanno già ricevuto l’ordinanza di demolizione.
Da quanto è dato sapere, sembra che altre strutture dovrebbero essere a breve interessate. I due immobili risalgono agli anni ‘80 e furono costruiti senza che vi fosse alcun titolo edilizio in una zona, peraltro, sottoposta a vincolo paessaggistico.

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