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Manfredonia, dopo la mafia al Comune torna lo spettro del dissesto

 
Michele Apollonio

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Michele Apollonio

Manfredonia, comune

Lo invocano i 5Stelle, mentre Pd e Lega cercano altre soluzioni

Giovedì 14 Maggio 2020, 09:45

MANFREDONIA - Il Covid-19 ha posto in quarantena anche la politica o quanto meno le problematiche che pesano come tanti macigni sul capo dei manfredoniani che proprio la pandemia ha ulteriormente evidenziato. A richiamare la situazione preoccupante in cui versa la città e a sollecitare prospettive praticabili per uscire da una impasse inquietante sono apparse alcune note del “Meetup 5 stelle”, del Pd, di un meglio sedicente “L’avvocato dei cittadini”, della Lega di Cristiano Romani.
Il punto di partenza comune è la situazione debitoria in cui è stato lasciato il Comune dall’ultima compagine amministrativa comunale, e dunque il piano di riequilibrio finanziario, la prospettiva del dissesto finanziario. «Gli errori degli anni passati insieme alle già fragili fondamenta economiche della nostra terra – rileva Gianluca Totaro, 5 Stelle - stanno condizionando negativamente la sua ripresa socio-economica ed aggravando sempre più la migrazione demografica della nostra comunità.

Nonostante gli sforzi della Commissione straordinaria al Comune, emergono difficoltà nell’assolvere funzioni e servizi per la città». In questo contesto la richiesta riduzione dei tributi locali, se avvantaggerebbe le attività commerciali, comprometterebbe ulteriormente il risanamento del debito. E dunque la soluzione indicata sarebbe il dissesto. Ma quali sarebbero le conseguenze?

Al di là delle responsabilità politiche ricadenti sugli ex amministratori e di una pesante imposizione fiscale del resto già in atto, il M5Stelle vede nel «dissesto la possibilità della macchina amministrativa di ripartire da zero, evitando di portare sul groppone un debito insormontabile che condizionerebbe qualsiasi azione politica futura». L’alternativa sarebbe quella di affidarsi agli aiuti del governo, di usufruire delle risorse offerte da Cassa depositi e prestiti e di chiedere aiuti concreti alla Regione.
Il leghista Romani mette in guardia dall’utilizzo del Fondo di rotazione scattato con il Piano di riequilibrio finanziario presentato dall’ultima amministrazione, in quanto «funzionerebbe – sostiene - come il tanto discusso Mes (Meccanismo europeo di stabilità) contestato da alcune forze politiche».

A risorse governative e regionali fa riferimento il Pd locale «per contemperare le esigenze di salvaguardia dell’equilibrio economico-finanziario delle casse comunali e offrire soluzioni che possano alleviare le sofferenze degli operatori del settore cercando di salvaguardarne le ricadute occupazionali, consentendo loro di guardare con più fiducia al futuro» senza tuttavia indicare le possibili soluzioni. «Una concreta pianificazione di una attività di risanamento rispetto al danno economico lasciato da chi ha amministrato negli ultimi vent’anni» chiede l’avvocato dei cittadini che evidentemente propende per tenere fuori il dissesto del comune.

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