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Dopo attentati a Foggia, la visita del ministro Bellanova: «Non siete soli»

 
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Foto Maizzi

"Bisogna denunciare puntando molto su coinvolgimento Stato"

Martedì 07 Gennaio 2020, 11:19

13:10

FOGGIA - «Seguiamo con molta attenzione questo territorio e anche oggi vogliamo dare un segnale forte agli imprenditori, ai cittadini, al mondo del lavoro: non siete soli e soprattutto bisogna denunciare puntando molto sul coinvolgimento dello Stato». È quanto ha affermato la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, a Foggia per un incontro in Camera di commercio sulla Blockchain, parlando della grave escalation criminale avvenuta in città nei primi giorni dell’anno. «Qui - aggiunge Bellanova - ci sono figure di eccellenza che lavorano con grande impegno, lo Stato e la legalità sono più forti dei criminali che vorrebbero bloccare lo sviluppo di questo territorio».

DOMANI INCONTRO SU XYLELLA - «Domani pomeriggio incontrerò tutte le parti sociali per chiudere rispetto al piano di utilizzo dei 300 milioni che devono essere destinati, necessariamente, per rimborsare del danno che hanno subito i produttori; a reimpiantare perché bisogna ricucire il territorio e bisogna rimettere gli alberi; e anche alla ricerca». Lo ha detto la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, rispondendo ai giornalisti sulle iniziative per il contrasto alla Xylella, il batterio che sta essiccando gli ulivi in Puglia. «Purtroppo - ha aggiunto la ministra - la Xylella va avanti e si sta estendendo a causa dei ritardi che ci sono stati negli anni passati». «Se fosse stata combattuta utilizzando gli strumenti che la ricerca metteva a disposizione - ha proseguito - non ci sarebbe stata questa grande diffusione».
«A quelli che criticano le risorse per la ricerca - ha concluso - dico voi siete il medioevo: noi dobbiamo stare nella modernità e utilizzare tutti gli strumenti per combattere un batterio così aggressivo come la Xylella». 

«Noi stiamo scommettendo molto sulla valorizzazione dei nostri prodotti e sull'alleanza che vogliamo fare con i consumatori. Siamo un Paese che esporta ogni anno 42 miliardi di prodotti agroalimentari e subisce un furto di identità di 100 miliardi di euro l’anno perché i prodotti vengono contraffatti, vengono commercializzati facendo riferimento ai marchi italiani o anche a realtà geografiche». Lo ha sottolineato la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, a Foggia per un incontro sulle nuove applicazioni tecnologiche nel mondo dell’agri-food.
«Noi vogliamo utilizzare la tecnologia anche per contrastare questo fenomeno - ha aggiunto - che priva i cittadini, i consumatori, delle necessarie informazioni per avere la qualità dei prodotti che il Made in Italy rappresenta».

«La manifestazione di venerdì 10 gennaio a Foggia è importante per 'urlarè, al fianco dei cittadini foggiani e dell’intera provincia, contro la violenza della criminalità organizzata» in «uno dei periodi più bui della storia della Capitanata», dopo gli attentati dei primi giorni dell’anno. Così la deputata Marialuisa Faro (M5s) annuncia la propria partecipazione al corteo organizzato da Libera. «L'appello di don Luigi Ciotti - sottolinea - non può e non deve essere eluso, è necessaria una importante azione di accompagnamento sociale dell’attività repressiva messa in campo dalle forze dell’ordine, solo in questo modo possiamo arginare la delinquenza e continuare a 'provare a costruire percorsi di bellezza e di cambiamentò. Invito tutta la società civile alla massima adesione a tale appuntamento e a condividere, promuovere ed intensificare, i necessari percorsi di mobilitazione a sostegno della legalità per una Foggia e una Capitanata libera».

«Cgil, Cisl e Uil Foggia, saranno in prima linea venerdì 10 gennaio alla manifestazione 'Foggia Libera Foggià con Don Ciotti, coerentemente con il percorso avviato il 5 dicembre scorso con #foggiaterradilegalità». Così i tre segretari sindacali Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci, in una nota congiunta.
«La gravità della situazione - spiegano - richiede un impegno corale perché la lotta alla criminalità organizzata, all’illegalità e alla violenza sul territorio non può conoscere soste. Siamo convinti, anche, che dalla 'piazzà debbano venire fuori proposte e progetti di intervento condiviso e generale. Quanto è successo qualche giorno fa è l’ennesima dimostrazione che non possiamo abbassare la guardia».

E’ per questo che fin da novembre i tre sindacati «hanno avviato un percorso unitario chiamando a raccolta istituzioni, associazioni, scuole, università, imprese e parrocchie», dando vita a #foggiaterradilegalità, «e oggi siamo pronti a tornare in piazza il 10 gennaio, a fianco a Don Ciotti, consapevoli che la lotta alla criminalità organizzata e alla illegalità non possono e non devono esaurirsi in una manifestazione di piazza ma deve proseguire ogni giorno nelle istituzioni, in famiglia, in chiesa, nelle scuole e sui luoghi di lavoro».

CASO PRIMARIE - «L'emergenza che ha questo Paese non sono le primarie pugliesi, ma si chiama lavoro». Così la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha replicato a Foggia alle domande di alcuni giornalisti in merito alla partecipazione di «Italia Viva» alle primarie pugliesi del 12 gennaio.
«Oggi - dice - siamo qui perché vogliamo confrontarci con gli imprenditori per dire che siamo al Governo non per scaldare le sedie, per ascoltare i loro suggerimenti e per condividere quello che c'è da condividere». «C'è un mondo del lavoro - ribadisce - fatto di giovani, di tanti ragazze e ragazzi del Mezzogiorno che hanno bisogno di avere una risposta che può arrivare se lo Stato, l’impresa, se i rappresentanti del lavoro sanno fare squadra». Secondo la Bellanova all’emergenza lavoro "si risponde se c'è una impresa che produce ricchezza; molti pensano che si possa distribuire ricchezza anche quando non la si produce». «Io che sono un pò all’antica - ha concluso - voglio dire alle persone che se le imprese sono sane, se le imprese vivono in un territorio dove la legalità è pane quotidiano, se le imprese hanno redditività e produttività possono distribuire ricchezza e quindi avere rapporti di lavoro legali dove le persone vengono rispettate nella loro dignità»

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